Regolamento di Istituto

Regolamento di Istituto

 

1. Principi fondamentali
2. Rapporti con gli Enti Locali
3. Organi collegiali
4. Rapporti scuola-famiglia
5.Verifica e valutazione
6. Vigilanza sugli alunni
7. Diritti e doveri dei pubblici dipendenti
8. Organizzazione e funzionamento dell’Istituto
9. Diritti e doveri degli alunni
10. Diritti e doveri delle famiglie
11. La carta dei servizi
12. Organizzazione generale delle scuole
13. Iscrizioni
14. Regole di comportamento in caso di sciopero
15. Regole di comportamento in caso di assemblea sindacale
16. Visite guidate e viaggi di integrazione culturale
17. Utilizzo locali scolastici
18. Beni mobili ed immobili
19. Sicurezza sui luoghi di lavoro
20.Piano dell’offerta formativa

Visti gli artt. 9, 10 del D.Lvo 297/94
Vista la C.M. 16 aprile 1975 n. 105.
Visto il  D.P.C.M. 7 giugno 1995.
Visto DPR 24 giugno 1998, n. 249
Visto il P.O.F. dell’Istituto
Il Consiglio Istituto  definisce il seguente
REGOLAMENTO DI ISTITUTO

1.Principi fondamentali

Il presente regolamento  ha come fonte di ispirazione fondamentale gli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione italiana e la Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia (N.Y. 20.11.89).
a.Uguaglianza
Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche.
b. I soggetti del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività ed equità. La scuola, attraverso tutte le sue componenti e con l’impegno delle istituzioni collegate, garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative. In situazione di conflitto sindacale la scuola si impegna a garantire tutti i servizi minimi previsti dalla legge e a ottimizzare l’utilizzo di tutto il personale a disposizione per fornire il massimo servizio possibile.
c. Si garantirà un ambiente educativo sereno, democratico, attento alle necessità affettive e relazionali degli alunni, capace di stimolare il desiderio di apprendere, scoprire e conoscere, adatto a sviluppare la capacità di collaborare, esprimere le proprie opinioni e rispettare quelle degli altri.
d. Il progetto educativo sarà organico, unitario, capace di fornire a tutti gli studenti, in rapporto alle loro capacità, le competenze cognitive, culturali e strumentali necessarie per il proseguimento degli studi e per diventare cittadini capaci di offrire il loro contributo progresso materiale o spirituale della società.
e. La procedura amministrativa sarà caratterizzata da trasparenza, efficacia, rispetto per l’utenza, rapidità e semplificazione delle procedure, rispetto delle norme.
f.L’organizzazione sarà flessibile, adeguata alle esigenze educative degli alunni e alle necessità delle famiglie.
g. Il governo della scuola sarà caratterizzato da condivisione delle decisioni, partecipazione delle famiglie, pubblicità degli atti, facile accesso alle informazioni, presenza di motivazione in tutti gli atti della scuola.

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 2.Rapporti con gli Enti Locali

L’istituto si impegna collaborare con gli enti locali, nell’ambito delle proprie competenze, affinché si individuino procedure ed interventi a garantire:
•ambienti educativi funzionali ed igienici;
•servizi assistenziali di refezione e trasporto;
•servizi educativi integrativi di arricchimento del curricolo formativo;
•definizione di una politica scolastica del territorio tesa all’innalzamento della qualità dei servizi.

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3.Organi collegiali.

a)Il Collegio Docenti
Il collegio dei docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nell’Istituto, ed è presieduto dal dirigente scolastico.
È’ il più importante tra gli organi collegiali della scuola, responsabile, dell’impostazione didattico-educativa, in rapporto alle particolari esigenze dell’istituzione scolastica e in armonia con le decisioni del consiglio di istituto.
Al collegio dei docenti compete in particolare  l’elaborazione del Piano triennale dell’offerta formativa (P.T.O.F.), ex art.1 c.14 legge n.107/2015.

Il collegio viene convocato dal presidente ogni qualvolta ve ne sia necessità o su richiesta scritta di 1/3 dei componenti.

La convocazione viene inviata a tutte le scuole per iscritto. L’avviso di convocazione, con il relativo ordine del giorno, viene pubblicato sul sito dell’Istituto.

La convocazione deve essere resa nota con almeno 5 giorni di preavviso. In casi di particolare e comprovata urgenza e gravità, la convocazione può avvenire con un preavviso di 24 ore.

Il docente vicario svolge l’incarico di segretario del collegio e redige il verbale

b) Il consiglio di istituto: costituzione e regolamento

Premesse

Il consiglio di istituto è l’organo di governo della scuola.

Esso esercita le attribuzioni stabilite dall’art.10 del D.Lgs 297/94 e ha competenze generali per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione dell’attività scolastica.

Riunioni del consiglio di istituto

Il consiglio di istituto si riunisce in sedute ordinarie almeno due volte all’anno:

  • per l’approvazione del bilancio preventivo;
  • per l’approvazione del conto consuntivo.

Si riunisce altresì tutte le volte che si rende necessario.

Convocazione del consiglio di istituto

  • Il consiglio di istituto viene convocato dal presidente su richiesta della giunta esecutiva o su richiesta scritta di 1/3 dei membri del consiglio stesso.
  • La convocazione deve essere effettuata almeno 5 giorni prima rispetto alla data della riunione tramite comunicazione telematica ai singoli membri, recante l’indicazione dell’ordine del giorno
  • Nei casi urgenti è sufficiente che i consiglieri vengano convocati telefonicamente, un giorno prima della seduta.
  • Copia della convocazione viene pubblicata sul sito web dell’Istituto, lo stesso giorno in cui vengono inviati gli avvisi di convocazione ai membri del consiglio.

Presidenza del consiglio di istituto

  • Il consiglio di istituto è presieduto dal presidente e in sua assenza dal vice presidente. Se questi è assente o impedito, la presidenza sarà assunta dal rappresentante dei genitori più anziano d’età.

Sede delle riunioni

  • Il consiglio di istituto si riunisce di norma nella sede della direzione in orario extrascolastico. Le riunioni si svolgono in orario compatibile con gli impegni di lavoro dei componenti.
  • Le sedute si devono ritenere valide a ogni effetto, quando siano presenti la metà più uno dei consiglieri in carica.
  • Se la trattazione degli argomenti previsti non viene ultimata e si delibera di rinviare la seduta, occorrerà che l’avviso di rinvio sia sempre diramato ai consiglieri assenti.

Ordine del giorno

  • Gli argomenti vengono trattati nell’ordine in cui sono iscritti nell’avviso di convocazione.
  • Potranno essere avanzate proposte d’inversione dell’o.d.g. sia da parte del presidente, sia da parte dei consiglieri.
  • Le proposte non incluse nell’o.d.g. potranno essere sottoposte a deliberazione se accettate dalla maggioranza qualificata dei presenti.
  • In caso contrario il consiglio può decidere d’iscriverle nell’o.d.g. della successiva seduta.
  • Dal momento in cui inizia la votazione su un argomento sottoposto al giudizio del consiglio, nessuno può prendere la parola.

Verbali

  • Di ogni seduta viene redatto il processo verbale, steso su apposito registro e firmato dal presidente e dal segretario
  • Esso deve contenere l’oggetto delle discussioni, i nomi degli assenti, l’esito delle eventuali votazioni, il numero progressivo delle delibere.
  • Ogni membro del consiglio può chiedere che venga posta a verbale una propria dichiarazione.
  • Il segretario è scelto dal presidente, tra i membri del consiglio.

Organizzazione del consiglio di istituto

Componenti del consiglio di istituto

  • Il consiglio di istituto è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentante del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e 8 rappresentanti dei genitori degli alunni, il dirigente scolastico.
  • Il direttore dei servizi generali e amministrativi, qualora non appartenesse alla componente degli eletti, partecipa alle riunioni del consiglio in qualità di consulente.
  • Il consiglio può decidere a maggioranza di invitare consulenti esterni quando lo ritenga necessario.

Prerogative dei componenti del consiglio di istituto

  • I membri del consiglio possono partecipare, con diritto di parola, ma senza diritto di voto, alle riunioni dei consigli di classe e interclasse.
  • I membri del consiglio possono accedere alle scuole dell’Istituto, durante l’orario delle lezioni, previo accordo con gli insegnanti o dietro autorizzazione del dirigente scolastico.
  • Su richiesta, possono accedere alla segreteria oltre l’orario di apertura al pubblico. c) La giunta esecutiva

Ne fanno parte di diritto il dirigente scolastico e il direttore dei servizi generali e amministrativi che è anche il segretario della giunta. Vengono inoltre eletti quali componenti due genitori e un rappresentante degli insegnanti.

Convocazione delle giunta esecutiva

  • la giunta esecutiva è convocata dal dirigente scolastico, che la presiede.
  • L’ordine del giorno è formulato dal presidente e contiene gli argomenti proposti dalla giunta esecutiva e dai singoli consiglieri.
  • All’ordine del giorno vengono allegati i documenti relativi alle singole proposte, qualora esse vengano formulate dai singoli consiglieri.
  • Le elezioni della giunta esecutiva hanno luogo a scrutinio segreto. Tutti i genitori del consiglio sono candidati.
  • Il consiglio può deliberare di eleggere, sempre tra i genitori, anche un vice presidente, da votarsi secondo le modalità previste per l’elezione del presidente.
  • Le sedute sono valide quando sono presenti la metà dei componenti della giunta. d) Consigli di classe, interclasse e intersezione: regolamento delle sedute

I consigli di intersezione (per la scuola dell’infanzia), di interclasse (per la scuola primaria) e di classe (per la scuola secondaria di 1° grado) – ai sensi dell’art. 5 del  D.Lvo 297/94 – si riuniscono in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni, col compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni.

Convocazione, presidenza e verbalizzazione delle sedute

  • Ogni consiglio di classe, interclasse e intersezione è convocato dal dirigente scolastico, oppure su richiesta scritta di un terzo dei suoi componenti.
  • La convocazione dei consigli avviene per iscritto, con avviso scritto o telefonico e/o telematico. L’avviso di convocazione, con il relativo ordine del giorno, viene affisso all’albo della scuola.
  • La convocazione deve essere resa nota ai componenti dei consigli con almeno 5 giorni di preavviso. In casi di particolare e comprovata urgenza e gravità, la convocazione può avvenire con un preavviso di 24 ore.
  • È dovere dei docenti far pervenire ai genitori le comunicazioni sopra indicate nel più breve tempo possibile.
  • I consigli di classe, interclasse e intersezione, nella loro composizione completa, dovranno riunirsi, di norma, almeno una volta ogni bimestre.
  • Il consigli sono presieduti dal dirigente scolastico o, per sua delega, anche verbale, dall’insegnante coordinatore di plesso
  • Il dirigente scolastico, o il docente delegato a presiedere la seduta, nomina un segretario tra i docenti presenti.
    Il segretario è tenuto a redigere  verbale e salvarlo  all’interno del registro elettronico entro 5 giorni dalla seduta del Consiglio.
    Per la nomina del segretario si dovrà seguire, di norma, il criterio della turnazione. e) Comitato di valutazione
  1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa e’ istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti.
  2. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, e’ presieduto dal dirigente scolastico ed e’ costituito dai seguenti componenti:
    a) tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto;
    c) un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.
  3. Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:
    a) della qualità’ dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonche’ del successo formativo e scolastico degli studenti;
    b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonche’ della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
    c) delle responsabilità’ assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale.
  4. Il comitato esprime altresi’ il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. A tal fine il comitato e’ composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti di cui al comma 2, lettera a), ed e’ integrato dal docente a cui sono affidate le funzioni di tutor.
  1. Il comitato valuta il servizio di cui all’articolo 448 su richiesta dell’interessato, previa relazione del dirigente scolastico; nel caso di valutazione del servizio di un docente componente del comitato, ai lavori non partecipa l’interessato e il consiglio di istituto provvede all’individuazione di un sostituto. Il comitato esercita altresi’ le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all’articolo 501».f) Assemblee dei genitoriLa convocazione e lo svolgimento delle assemblee dei genitori sono regolati dall’art. 15 del D.Lgs. 297/94.
    Le assemblee dei genitori possono essere di classe, di sezione o di scuola.

Convocazione

  • Le assemblee dei genitori potranno svolgersi su richiesta dei docenti, del Dirigente scolastico dei rappresentanti dei genitori eletti nei consigli di classe, interclasse intersezione, su richiesta di almeno un terzo dei genitori.
  • La convocazione delle assemblee avviene per iscritto, a mezzo del diario degli alunni o telefonicamente. L’avviso di convocazione, con il relativo ordine del giorno, viene affisso all’albo della scuola e pubblicato sul sito d’istituto.
  • Nella convocazione devono essere elencati gli argomenti all’ordine del giorno.
  • La convocazione deve essere resa nota ai genitori con almeno 5 giorni di preavviso. In casi di particolare e comprovata urgenza e gravità, la convocazione può avvenire con un preavviso di 24 ore.
  • È dovere dei docenti far pervenire ai genitori le comunicazioni sopra indicate nel più breve tempo possibile.
  • La data e l’orario di svolgimento di ciascuna di esse debbono essere concordate di volta in volta con il dirigente scolastico In ogni caso devono essere convocate in orario non coincidente con quello delle lezioni.

Partecipanti e svolgimento delle assemblee

  • Possono partecipare alle assemblee con diritto di parola, oltre ai genitori, anche il dirigente scolastico e gli insegnanti. Nei casi in cui lo si ritenga opportuno l’assemblea può aprirsi anche alla partecipazione del personale non docente. I richiedenti possono proporre la partecipazione di esperti o rappresentanti degli enti Locali, secondo gli argomenti messi all’ordine del giorno. La partecipazione di personale esterno alla scuola deve essere autorizzata dal dirigente scolastico.
  • L’assemblea elegge di volta in volta un presidente pro tempore che può essere riconfermato nelle assemblee successive. Di norma il presidente è eletto per votazione palese. Il presidente nomina il segretario. 
    Il presidente regola l’andamento dell’assemblea.
    Il diritto di parola si esercita per alzata di mano con l’indicazione del proprio cognome e della classe del proprio figlio. Coloro che intervengono devono attenersi agli argomenti all’ordine del giorno.

    g) Comitato mensa

Ogni scuola può costituire il comitato mensa.

I componenti del comitato mensa sono genitori eletti annualmente in concomitanza con le elezioni dei consigli di classe/interclasse/intersezione. La loro carica ha durata annuale.

Il dirigente scolastico è membro di diritto del comitato.

I genitori componenti il comitato mensa sono non meno di tre e non più di sei per ogni servizio mensa a seconda del numero degli alunni. La distribuzione degli incarichi tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria sarà proporzionale alle dimensioni delle scuole.

Compiti del comitato mensa:

  • Controllo della qualità e  quantità dei cibi;
  • controllo della corrispondenza tra il menù programmato e quello reale;
  • partecipazione alle riunioni con i rappresentanti dell’ente locale, responsabile del servizio, per comunicare i rilievi emersi dai controlli e proporre interventi correttivi o di controllo.

Nell’effettuare le visite alle scuole durante l’orario mensa, i componenti il comitato non potranno entrare nei locali cucina. Essi avranno cura, in collaborazione con gli  insegnanti, di non intralciare le attività del momento del pasto che si qualifica  come momento educativo.

Le informazioni acquisite nel corso delle visite e poi verbalizzate in presenza di un dipendente comunale verranno inviate alla dirigente scolastica.

Il consiglio di istituto e/o il dirigente scolastico, sentito lo stesso comitato, decideranno quali iniziative intraprendere per ovviare a eventuali disservizi.

Il comitato mensa si riunisce almeno due volte all’anno su convocazione del dirigente scolastico.

Ogni comitato nomina tra i suoi membri un segretario, incaricato di redigere i verbali e di informare il consiglio di istituto sull’andamento del servizio. Il dirigente scolastico provvederà a far affiggere all’albo della scuola i verbali e a pubblicarli sul sito dell’istituto.

h) Dipartimenti disciplinari (verticali e orizzontali)

Operano come articolazione del collegio dei docenti, includendo docenti di tutti gli ordini di scuola.

Si riuniscono suddivisi per disciplina;

in verticale: stessa disciplina/tutti gli ordini;

in orizzontale: stessa disciplina/un unico ordine

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 4.Rapporti scuola-famiglia

I rapporti tra la scuola e le famiglie degli alunni dovranno sempre essere improntati al rispetto reciproco, nel riconoscimento che la diversità dei ruoli è finalizzata al perseguimento di obiettivi comuni.

Pertanto essi saranno  ispirati dai seguenti criteri:

  • professionalità,
  • collaborazione fattiva (interazione/sinergia),
  • chiarezza su diritti/doveri.

Sono attuati attraverso i seguenti strumenti:

  • colloqui individuali,
  • assemblee e riunioni di classe/sezione,
  • consiglio di classe/ interclasse/intersezione,
  • consiglio di istituto,
  • gruppi di lavoro.

 All’interno di una chiara definizione dei ruoli, basata sul rispetto reciproco, la scuola cercherà di attuare modalità di comunicazione con le famiglie che abbiano le seguenti caratteristiche:

  • capacità di ascolto
  • chiarezza nella comunicazione e nella formulazione delle proposte
  • apertura al confronto
  • possibilità di comunicare le reciproche aspettative
  • offrire uno spazio di contributo
  • capacità di cogliere i momenti della situazione comunicativa per proporre mediazioni
  • superamento del timore del conflitto
  • spazi per l’espressione emotiva
  • trasparenza sull’organizzazione scolastica, sulla programmazione e sulle modalità di verifica e valutazione

Ogni team docente predisporrà momenti di colloquio su richiesta delle famiglie oltre quelli istituzionali

Accoglienza degli alunni e delle famiglie.

  • Ogni scuola, ad inizio di ogni anno scolastico organizza appositi incontri collettivi/individuali con i genitori per favorire la conoscenza della scuola, delle regole in essa vigenti,  delle attività curricolari e di ampliamento dell’offerta formativa.
  • Per i bambini esordienti alla scuola dell’infanzia, insegnanti e genitori concorderanno le modalità e i tempi d’ingresso e di uscita per favorire un corretto e sereno inserimento nell’ambiente scolastico. Tali inserimenti potranno essere scaglionati nell’arco di alcuni giorni.

I genitori degli alunni o chi esercita la patria potestà sono tenuti a:

  • conoscere l’offerta formativa della scuola
  • esprimere pareri e proposte
  • collaborare nelle attività

I colloqui individuali con i genitori, fatte salve particolari esigenze, dovranno svolgersi sempre in orario non coincidente con quello delle lezioni per non disturbare, interrompere o ritardare le attività didattiche.

I rapporti individuali con le famiglie fanno parte delle attività funzionali all’insegnamento e pertanto si svolgono oltre l’orario di cattedra dei docenti.

Assegnazione dei compiti

  • I compiti a casa, assegnati in quantità adeguata, hanno lo scopo di consentire l’esercizio delle competenze apprese e non possono essere dati per sviluppare capacità o conoscenze che non siano già state presentate e spiegate a scuola.
  • Tenendo conto dell’orario scolastico, e per assicurare a tutti gli alunni, nelle ore extrascolastiche, tempo da dedicare al gioco, alle attività sportive ecc. i compiti di regola non verranno assegnati nei giorni dei rientri per il giorno successivo.
  • La lettura di alcune pagine di un libro non costituisce compito e può essere assegnata tutti i giorni.
  • A partire dalla classe terza di scuola primaria, si dovrà dedicare una parte del tempo scolastico all’apprendimento del metodo di studio.
  • Gli alunni hanno il dovere di eseguire i compiti e le famiglie di verificare tale esecuzione.
  • I compiti devono essere concordati tra i docenti al fine di evitare un sovraccarico eccessivo o uno squilibrio tra le diverse discipline .
  • I compiti estivi devono essere distribuiti equamente tra tutte le discipline.
  • I compiti a casa vengono scritti sul registro elettronico nella sezione dedicata.

Comunicazioni alle famiglie

  • Le comunicazioni alle famiglie avvengono in forma scritta, tramite il diario personale, il registro elettronico o lettera. In ogni caso deve essere richiesta la firma di un genitore come riscontro dell’avvenuta ricezione. I docenti dovranno assicurarsi che gli avvisi siano stati firmati.
  • In caso di urgenza o quando ritenuto necessario, la comunicazione può avvenire per via telefonica. In questo caso verranno annotati sul registro di classe o sezione: trasmittente, ricevente, oggetto e ora della comunicazione.

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5.Verifiche e valutazioni

1. Rilevazione degli apprendimenti

Attività di verifica
A) Ciascun consiglio di intersezione, classe e interclasse tecnica individua gli strumenti e le tecniche idonee alla rilevazione della situazione iniziale e finale, alla verifica e valutazione dei percorsi didattici tenendo presenti:

  • livello iniziale di ogni alunno;
  • sviluppo delle competenze e delle abilità a livello individuale;
  • sviluppo delle competenze e delle abilità medie del gruppo;
  • competenze intermedie.

B) Le informazioni saranno raccolte in modo sistematico e continuativo. Le prove di verifica andranno conservate sino al termine dell’anno scolastico.
C) Tutti i docenti  sono impegnati a predisporre prove di verifica con lo scopo principale di individuare tempestivamente le situazioni di disagio e difficoltà di apprendimento.In sede di consiglio di classe/interclasse gli insegnanti relazioneranno sui criteri generali di valutazione adottati e i risultati conseguiti dalle  classi.

2. Compilazione dei documenti di valutazione

Il voto relativo alle singole discipline tiene conto dei progressi compiuti rispetto alla situazione iniziale e viene espresso con i voti previsti dalla scheda di valutazione.

Eventuali considerazioni su oggettive competenze acquisite, sugli aspetti affettivi, motivazionali, sui progressi compiuti rispetto alla situazione iniziale, su competenze diversificate registrate in ambiti diversi della stessa disciplina, potranno essere riportati nello spazio riservato alla annotazioni.

I documenti di valutazione devono essere messi a disposizione delle famiglie mediante pubblicazione sul registro elettronico entro la fine del mese di febbraio, per il primo quadrimestre, ed entro la fine del mese di giugno per la valutazione finale.

3. Disposizioni particolari per la scuola dell’infanzia

La valutazione nella scuola dell’infanzia si basa sull’osservazione sistematica e occasionale dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento.

Al termine del terzo anno, verrà compilato un documento di valutazione delle competenze raggiunte nei campi di esperienza indicati nelle attuali Indicazioni Nazionali.

Il documento dovrà contenere anche una valutazione collegiale dell’alunno stesa in forma sintetica.

4. Disposizioni particolari per la scuola primaria e secondaria di 1° grado

Nella scuola primaria e secondaria di 1° grado, il documento di valutazione è compilato dai docenti che fanno parte del team di classe. Il voto analitico è proposto dal singolo docente ma deciso collegialmente, insieme al voto finale

I docenti nel formulare i giudizi cercheranno di portare gradualmente gli alunni a comprendere che la positività della valutazione è collegata all’impegno, allo studio costante, alla partecipazione.

La non ammissione alla classe successiva, che nella scuola primaria riveste carattere di eccezionalità, deve essere presentata dagli insegnanti del modulo in consiglio di classe/ interclasse, riunito con la sola componente docente, che dovrà essere presente al completo. I docenti dovranno dimostrare di aver messo in atto strategie e attività didattiche diversificate (percorsi individualizzati, attività di recupero e rinforzo, attività individuali ecc.) per consentire all’alunno  di superare le proprie difficoltà di apprendimento.

5. Criteri di comunicazione della valutazione

Giudizi e voti espressi sul registro elettronico ed eventualmente sui quaderni:

  • I giudizi e voti saranno sempre motivati e finalizzati a migliorare l’apprendimento e l’interesse verso lo studio e  dovranno incentivare forme di autovalutazione degli alunni;
  • i genitori dovranno conoscere i criteri di valutazione utilizzati.

Colloqui con le famiglie.

  • la valutazione degli alunni sarà comunicata alle famiglie ogni quadrimestre nei modi e nelle forme previste dalla normativa;
  • il documento di valutazione sarà messo a  disposizione delle famiglie ogni quadrimestre;
  • gli insegnanti della scuola primaria saranno disponibili (in caso di comprovata necessità) a incontri individuali con le famiglie, in aggiunta a quelli previsti all’inizio dell’anno scolastico. I genitori dovranno richiedere l’incontro con adeguato anticipo. L’incontro dovrà aver luogo entro 7 giorni lavorativi dalla richiesta;
  • gli insegnanti della scuola secondaria di 1° grado predisporranno il calendario delle udienze sia settimanali che generali. Queste ultime dovranno essere almeno due ogni anno.

6. Scrutini

Lo scrutinio finale costituisce il momento conclusivo dell’attività educativa annuale e non deve essere la risultanza di apposite prove, bensì delle osservazioni effettuate nel corso dell’intero anno dagli insegnanti di classe.

Di ogni documento di valutazione sarà fatta una copia digitale che la scuola terrà agli atti.

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 6.Vigilanza sugli alunni

Per la vigilanza sugli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l’uscita dalla medesima sono predisposte le norme seguenti:

  • Tutti gli alunni dell’istituto sono dei minori e i docenti hanno precisi doveri di vigilanza. La vigilanza va esercitata in ogni momento della permanenza a scuola.
  • La responsabilità di vigilanza dei docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado inizia con l’ingresso degli alunni nell’edificio scolastico e negli spazi di pertinenza della scuola e termina all’uscita degli alunni dall’edificio scolastico e dagli spazi di pertinenza della scuola.
  • gli  alunni della scuola primaria e secondaria accedono da soli ai servizi igienici più vicini alla classe, rimanendo fuori dall’aula uno alla volta, solo per il tempo strettamente necessario.
  • Nel cambio di lezione, il docente che termina le sue attività deve vigilare gli alunni sino all’arrivo del collega, quando ciò non sia possibile, la vigilanza deve essere svolta da un collega o un collaboratore scolastico.
  • Se il docente deve allontanarsi dalla classe per motivi personali o di servizio, gli alunni devono essere vigilati da un altro docente o da un collaboratore scolastico.
  • Durante la refezione scolastica, gli alunni sono vigilati dai docenti
  • La vigilanza deve essere esercitata con particolare attenzione nei momenti in cui è maggiore il grado di probabilità che possano verificarsi incidenti (ricreazione, interscuola, ingresso e uscita dai locali scolastici). Ogni attività che si svolge nella scuola compresi i tempi di interscuola e la ricreazione devono essere regolate e organizzate  in modo da evitare situazioni di pericolo per gli alunni. Tutte le attività devono essere organizzate e controllate dal personale che vigila gli alunni. I docenti, con i collaboratori  scolastici devono organizzarsi in modo tale da non lasciare mai gli alunni privi di vigilanza.
  • Durante l’intervallo delle lezioni, che è almeno di dieci minuti, e non si protrarrà, di norma per più di venti, il personale docente di turno vigila sul comportamento degli alunni in maniera da evitare che si arrechi pregiudizio alle persone e alle cose; per facilitare l’espletamento dell’obbligo di vigilanza, gli alunni della stessa classe dovranno fare la ricreazione o tutti nel corridoio o tutti nella classe; nel caso in cui gli alunni stiano nel corridoio la porta della classe rimarrà chiusa.
  • Nella scuola primaria e secondaria di 1° grado la responsabilità sulla vigilanza è condivisa dai docenti di classe/ team, nella scuola dell’infanzia dai docenti della  sezione.
  • Responsabilità di vigilanza sugli alunni  ha anche tutto  il personale esterno (assistenti, facilitatori della comunicazione, istruttori di scienze motorie ecc.) che svolge  attività di ampliamento dell’offerta formativa in orario scolastico curricolare, opzionale, extrascolastico.
  • Gli alunni possono essere affidati a docenti diversi dalla classe o team per le attività di laboratorio a classi aperte previste dai progetti educativi di plesso. In caso di progetti di arricchimento formativo che coinvolgono più scuole dell’istituto gli alunni possono essere affidati ai docenti che attuano i progetti anche se non appartenenti alla scuola di frequenza degli alunni. In questo caso la e responsabilità della vigilanza ricade sul docente a cui sono affidati gli alunni.
  • Gli alunni possono essere affidati a docenti di altro ordine scolastico per le attività a classi aperte previste dai progetti sulla continuità educativa. In questo caso la responsabilità della vigilanza ricade sul docente a cui sono affidati gli alunni.
  • In caso di assenza, anche momentanea, dei docenti, i collaboratori scolastici garantiscono la vigilanza sugli alunni in tutti gli spazi interni ed esterni della scuola.
  • I collaboratori scolastici hanno compiti di vigilanza e accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai locali della scuola ad altre sedi anche non scolastiche ivi comprese le visite guidate e i viaggi di istruzione
  1. Comportamento in caso di infortuni degli alunni

In caso di incidenti agli alunni, nessun insegnante ha titolo per valutare la gravità o l’urgenza di intervento. In tutti i casi, tranne quando l’incidente sia assolutamente ed evidentemente privo di conseguenze, è necessario consultare il 118 o il medico condotto e avvisare la famiglia. Nel caso in cui venisse ritenuto opportuno il trasporto in ospedale, in assenza di familiari, un docente o un collaboratore scolastico potrà accompagnare l’alunno, avendo cura di affidare ad un collega la vigilanza della classe. Il trasporto in ospedale avviene tramite ambulanza.

In ogni sede scolastica è disponibile un apposito contenitore con il materiale di primo soccorso. Il docente responsabile di plesso dovrà inviare periodicamente alla direzione l’elenco dei prodotti in esaurimento.

La responsabilità del docente riguardo agli infortuni degli alunni si concretizza nella responsabilità in vigilando. “La responsabilità patrimoniale del personale direttivo, docente, educativo e non docente della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica dello Stato e delle istituzioni educative statali per danni arrecati direttamente all’amministrazione in connessione a comportamenti degli alunni è limitato ai soli casi di dolo e colpa grave nell’esercizio della vigilanza sugli alunni stessi.” (L. 11.07.80  n° 312 che all’art. 61)

Va sottolineato che il dolo consiste nel comportamento volutamente lesivo da parte del docente, diretto, quindi, a provocare il danno; mentre la colpa grave si concretizza nella inosservanza dell’obbligo di vigilanza alla quale il docente è tenuto o nella non attenzione alle più elementari regole di tutela della sicurezza e della salute degli alunni.  

 La vigilanza sugli alunni non si esplica solo in classe, ma per tutta la permanenza dell’alunno nei locali scolastici o di pertinenza della scuola, comprese le operazioni di ingresso e uscita delle scolaresche. In caso di infortuni subiti dagli alunni nella scuola o comunque durante l’orario scolastico, è necessario che gli insegnanti presenti al fatto inviino alla dirigente scolastica una apposita relazione dove dovranno  riportare:

il luogo, il giorno e l’ora dell’infortunio

i dati dell’alunno infortunato

l’indicazione precisa delle circostanze e della dinamica dell’infortunio;

l’indicazione del momento scolastico in cui l’infortunio si è verificato (lezione di educazione fisica, intervallo, cortile, uscita …);

l’eventuale presenza di testimoni e le loro dichiarazioni su quanto si è verificato in loro presenza (per testimoni si intende persone estranee alla scuola nel caso l’incidente si sia verificato fuori dai locali scolastici o in momenti in cui si trovavano persone autorizzate all’interno della scuola e hanno assistito al fatto)

la descrizione del soccorso prestato (eventuale intervento del 118 o di un’ambulanza);

i nomi degli insegnanti presenti

e quant’altro riterranno opportuno indicare.

La relazione deve essere firmata da tutti gli insegnanti presenti e inviata al più presto e comunque entro e non oltre  il giorno successivo.  Spetta alla dirigente scolastica fare l’istruttoria sull’accaduto e provvedere alla denuncia dell’infortunio alla Società Assicuratrice.

2. Ingresso e uscita degli alunni

  • Gli alunni sono tenuti a rispettare l’orario della scuola. Tutti devono essere in classe all’inizio delle lezioni. La vigilanza sui minori inizia da quando entrano nell’edificio scolastico. Se l’edificio scolastico comprende anche uno spazio esterno, la vigilanza deve essere esercitata dal momento in cui gli alunni varcano il cancello esterno.
  • Gli alunni entrano nella scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle lezioni; pertanto, il personale docente dovrà essere presente in servizio almeno cinque minuti prima dell’orario di inizio delle lezioni;
  • Nei casi in cui, per motivi di trasporto scolastico, gruppi di alunni – il cui elenco sarà agli atti della scuola – debbano accedere alla scuola prima dell’inizio delle lezioni o uscire dopo la fine delle lezioni, essi rimarranno sotto la vigilanza del personale ATA della scuola.
  • Nei casi in cui i genitori abbiano effettiva e comprovata necessità di ingresso anticipato del proprio figlio/figlia, il dirigente scolastico provvederà a organizzare un servizio pre-scuola utilizzando il personale ATA nei limiti delle risorse finanziarie e di organico dell’Istituto. La richiesta, da rinnovarsi annualmente, deve essere motivata con l’incompatibilità degli orari di lavoro di entrambi i genitori o dell’unico genitore esercente la potestà familiare con l’orario d’ingresso a scuola. La vigilanza degli alunni – da 3 a 8 al massimo – è affidata ai collaboratori scolastici in servizio nel plesso. Orari delle scuole: 7.40-8.00.
  • Il personale docente e/o ATA avrà la responsabilità di vigilanza sugli alunni durante tutto il tempo scuola e, per gli alunni che usufruiscono del servizio di trasporto, dall’arrivo dello scuolabus alla partenza dello stesso alla fine delle attività didattiche. Gli alunni che non usufruiscono del servizio di trasporto scolastico alla fine delle attività didattiche dovranno essere riconsegnati ai genitori o a chi esercita la patria potestà o a maggiorenni delegati dai genitori con apposito modulo da richiedere alla scuola. Gli alunni che non usufruiscono del servizio di refezione dovranno uscire da scuola al termine delle lezioni antimeridiane e rientrare all’inizio di quelle pomeridiane.
  • Il tempo tra la fine della refezione e l’inizio delle lezioni pomeridiane si svolge sotto la vigilanza dei docenti ed è riservato ai soli alunni che usufruiscono della mensa.
    a) L‘uscita anticipata o l’ingresso posticipato devono costituire un evento assolutamente eccezionale e sono consentiti dal dirigente scolastico o dal docente di classe o sezione, solo in caso di inderogabile e motivata necessità, su richiesta scritta del genitore.
    b) L’alunno in ritardo sull’orario delle lezioni (quindi non presente al suono della seconda campana) dovrà portare la giustificazione firmata dai genitori il giorno stesso o quello successivo; inoltre l’insegnante annoterà sul registro elettronico il ritardo;
    c) Dopo il terzo ritardo, anche se giustificato, l’alunno dovrà essere in ogni caso accompagnato da un genitore
    d) Dal terzo ritardo ingiustificato o in caso di mancato accompagnamento da parte del genitore e fino a giustificazione o a accompagnamento avvenuti l’alunno farà la ricreazione seduto in classe.
    e) Gli alunni che usufruiscono del trasporto comunale saranno accolti in ritardo solo se lo stesso sarà causato dal mezzo.
    f) In caso di uscita anticipata dell’alunno, dovrà sempre essere presente un genitore o persona adulta, delegata per iscritto.
    g) In caso di improvvisa necessità, gli alunni potranno allontanarsi dalla scuola solo se accompagnati da un genitore o da altro adulto da lui delegato per iscritto, anche via fax. Il docente responsabile della classe in quel momento dovrà annotare l‘evento sul registro di classe.
    h) Uscite costantemente anticipate, anche per periodi limitati, potranno essere consentite in casi eccezionali e previa autorizzazione scritta del dirigente scolastico.
  • La presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le altre attività (rientri pomeridiani, ricerche culturali, lavori di gruppo, visite istruttive, ecc.) che vengono svolte nel contesto dei lavori scolastici.
  • In caso di assenze prolungate previste la famiglia è tenuta ad avvisare la scuola.
  • Durante la ricreazione gli alunni della scuola secondaria di I grado possono uscire nei corridoi: in questo caso tutta la classe dovrà rimanere fuori dall’aula per consentire al docente presente di poterli vigilare; la porta della classe dovrà rimanere chiusa.
  • Al termine delle lezioni l’uscita degli alunni e con la vigilanza del personale docente e ATA di turno. I docenti e/o i collaboratori scolastici dovranno accompagnare gli alunni sino all’uscita della scuola dove i genitori li prenderanno in consegna. Coloro che fruiscono del servizio trasporto saranno accompagnati allo scuolabus.
  • I genitori che non possono essere presenti all’uscita del proprio figlio/figlia devono delegare un altro adulto. Non è consentita la delega a minori. La delega dovrà essere richiesta per iscritto su apposito modulo. Per la scuola dell’infanzia i genitori compilano al momento dell’iscrizione un modello prestampato nel quale vengono riportati i nominativi degli adulti delegati. La domanda ha validità triennale. Nel caso ci sia necessità di togliere o aggiungere dei nominativi alla lista, i genitori sono pregati di comunicarlo tempestivamente agli insegnanti di sezione. Solo in caso di grave ed estrema necessità (gravi problemi di salute o simili) il bambino eccezionalmente può essere affidato a un delegato non presente nella lista, comunque previa telefonata all’insegnante. In tutti gli altri casi la famiglia delegante dovrà presentare alla scuola una richiesta scritta datata e firmata con nominativo e estremi di un documento di identità dell’adulto delegato: non è dunque sufficiente una telefonata per affidare il bambino ad altra persona.
  • I docenti dovranno accertarsi che sia presente un genitore o altro delegato ad attendere gli alunni all’uscita, laddove previsto.
  • I genitori o altro adulto delegato dovranno attendere i minori all’uscita dell’edificio  rispettando l’orario scolastico. In caso di ritardo dei genitori, l’alunno dovrà rimanere a scuola vigilato da un collaboratore scolastico o da un docente che potrà successivamente recuperare l’orario eccedente quello di servizio. Se i ritardi dovessero ripetersi, i docenti dovranno ricordare alla famiglia il dovere della puntualità e segnalare al dirigente scolastico il problema. In caso di ritardi prolungati e reiterati il minore potrà essere accompagnato e consegnato alla polizia municipale o alla forza pubblica.Lo stesso avverrà se il genitore, senza aver preventivamente avvertito un docente, non si presenterà all’ora stabilita nel luogo di arrivo previsto per il ritorno dalle gite di istruzione: dopo un’attesa di 15 minuti il minore verrà accompagnato e consegnato alla forza pubblica.
  • In casi particolari, quando la famiglia affermi di essere nell’impossibilità di prendere in consegna il figlio/a al termine delle attività didattiche o di delegare un altro adulto per tale compito, al fine di consentire la realizzazione del diritto dell’alunno di frequentare la scuola, potrà essere concessa l’autorizzazione a far rientrare a casa l’alunno da solo. L’autorizzazione potrà essere concessa solo ed esclusivamente alle seguenti condizioni:
    – l’alunno dovrà frequentare almeno la classe quinta della scuola primaria; non sono concesse autorizzazioni per le classi precedenti in nessun caso;
    – l’uscita autonoma degli alunni sarà consentita solamente dopo un’analisi dei fattori di rischio potenzialmente prevedibili e quindi oggetto di valutazione in condizioni di normalità; sono escluse dalla valutazione tutti i fenomeni eccezionali, inconsueti e comunque non ricadenti in situazioni note e riconducibili alla normale capacità previsionale degli operatori scolastici;
    – la valutazione avverrà tenendo presenti i sotto elencati criteri e sarà effettuata dal personale scolastico, prioritariamente dai docenti e in seconda ipotesi dagli ATA. Se questi riterranno non sussistano le condizioni di normalità atte a garantire una efficace tutela, non consentiranno l’uscita autonoma degli alunni e provvederanno a informare le famiglie per la necessaria presenza a scuola di genitore o di altra persona maggiorenne da questi delegata;
    – la valutazione riguarderà altresì le caratteristiche degli alunni, con particolare riferimento a manifestazioni comportamentali che richiedano forme di controllo intensificato o una particolare attenzione.
  • Questa valutazione è affidata all’assoluta discrezionalità del personale scolastico.
  • Alla luce delle sopra riportate indicazioni il personale scolastico, in ogni sede, effettuerà le necessarie valutazioni e le sottoporrà al dirigente scolastico per la necessaria autorizzazione.
  • L’autorizzazione può essere revocata da parte della scuola in qualsiasi momento, con atto unilaterale motivato, qualora vengano meno le condizioni che ne costituiscono il presupposto.
  • I genitori devono assicurare:
    • che hanno valutato le caratteristiche del percorso casa-scuola giungendo alla conclusione che non esistono pericoli reali prevedibili;
    • che il percorso scuola-casa avviene su vie sicure, con scarso traffico e gli eventuali attraversamenti pericolosi sono regolarmente sorvegliati dalla polizia municipale;
    • nel caso di mancato accoglimento della richiesta non saranno in grado di far frequentare regolarmente la scuola al figlio/a.
  • I genitori devono impegnarsi a:
    • controllare i tempi di percorrenza e le abitudini del figlio/a per evitare eventuali pericoli e garantire che trovi all’arrivo a casa la dovuta accoglienza;
    • informare tempestivamente la scuola qualora le condizioni di sicurezza si modifichino;
    • ritirare personalmente il minore su richiesta della scuola in caso insorgano motivi di sicurezza;
    • ricordare costantemente al figlio/a le necessità di mettere in atto comportamenti e atteggiamenti corretti e rispettosi del codice della strada.

Le autorizzazioni sono concesse dalla dirigente scolastica, attenendosi ai criteri sopra indicati.

FATTORI AMBIENTALI da valutarsi da parte della famiglia e della scuola

COLLOCAZIONE DELLA SCUOLA

  •   VIABILITA’ e TRAFFICO – posizione centrale/decentrata della scuola – distanza dell’abitazione dell’alunno – aree ad alta intensità di traffico – presenza di aree pedonali – zone di attraversamento protette/ piste pedonali/ciclabili – traffico veicolare/assembramento
  •  RESIDENZA ALUNNI – relazione tra i fattori di viabilità e traffico con il domicilio/ residenza degli alunni – percorsi casa/scuola
  •  CONTROLLO DEL TERRITORIO – presenza VV.UU. – presenza adulti lungo il percorso – valutazione statistica n° incidenti verificatisi – eventuali accordi/comunicazioni con le Forze dell’Ordine e/o EE.LL.
  • FATTORI INDIVIDUALI da valutarsi da parte della scuola
  • COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI
  •  AUTONOMIA PERSONALE – capacità autonoma di gestirsi e di gestire il contesto ambientale – conoscenza dei corretti comportamenti e delle principali regole della circolazione stradale – utilizzo consapevole e pertinente della bicicletta (se utilizzata)
  •  ATTEGGIAMENTI INDIVIDUALI – Adeguata capacità di attenzione e concentrazione – affidabilità, senso di responsabilità, corretta applicazione delle competenze acquisite
  •  CARATTERISTICHE CARATTERIALI – eccessiva vivacità – aggressività- scarso senso del pericolo – distrazione

3. Servizio mensa.

Durante il servizio mensa gli insegnanti e il personale ATA, dove previsto, svolgono funzioni di vigilanza sugli alunni. I docenti inoltre assolvono a una precisa funzione educativa. Sarà pertanto loro cura aiutare gli alunni in difficoltà, stimolare lo sviluppo di comportamenti autonomi, corretti, di rispetto per il personale addetto alla mensa e di aiuto reciproco tra i bambini.

  • Il servizio di vigilanza alla mensa dovrà essere svolto da un solo insegnante ogni 15 alunni nella scuola dell’infanzia e nelle prime due classi della scuola primaria, ogni 20 nelle ultime tre classi della scuola primaria e ogni classe nella scuola secondaria.
  • Gli insegnanti avranno comportamenti di collaborazione nei confronti del personale ausiliario il quale è tenuto a una partecipazione attiva ed efficace per attivare un servizio soddisfacente.
  • I docenti dovranno  segnalare tempestivamente alla direzione ogni disfunzione del servizio di refezione scolastica.

Hanno diritto alla fruizione del servizio di mensa gratuita:

  • nelle sezioni di scuola dell’infanzia funzionanti secondo l’orario giornaliero di otto ore l’insegnante in servizio in ciascuna sezione durante la refezione. Laddove, per effetto dell’orario di funzionamento adottato dalle singole scuole, nella sezione risultino contemporaneamente due insegnanti, ha diritto al servizio di mensa gratuita l’insegnante assegnato al turno pomeridiano.
  • nella scuola primaria e secondaria di 1° grado gli insegnanti assegnati a classi che svolgano un orario settimanale delle attività didattiche che prevede rientri pomeridiani, i quali siano tenuti a effettuare l’assistenza educativa alla mensa nell’ambito dell’orario di insegnamento .

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 7.Diritti e doveri dei pubblici dipendenti

a. Diritti
Indicazione generale
Tutti i pubblici dipendenti hanno i diritti previsti dalla Costituzione della Repubblica, dai contratti collettivi di lavoro e dalla normativa specifica.
Diritti del personale.
a) Ogni pubblico dipendente operante nell’istituto ha diritto:
• ad esprimere le loro proprie opinioni, anche critiche, nei confronti della scuola, purché tali critiche siano motivate e manifestate all’interno degli organi collegiali;
• ad esigere il rispetto degli alunni, dei genitori e degli altri operatori dell’Istitutivo, durante svolgimento delle sue funzioni;
• da essere informato delle valutazioni espresse sul proprio operato;
• a ricevere in tempi consoni i documenti e le comunicazioni che lo riguardano individualmente;
• ad operare in un ambiente di lavoro sicuro, salubre e funzionale;
• ad avere a disposizione strumenti di lavoro adeguati ad espletare i propri compiti, nei limiti delle disponibilità e delle risorse finanziarie dell’istituto.
• ad avere accesso a informazioni a cui abbia titolo, e, nei limiti in cui ciò non sia vietato, ad ottenere tutte le notizie e informazioni necessarie per valutare le decisioni dell’amministrazione e i comportamenti degli altri operatori e dell’utenza.
b) Ogni docente ha diritto che sia salvaguardata la sua autorevolezza sugli alunni.
c) Ogni docente ha diritto di godere della massima autonomia nelle scelte educative e didattiche, nel rispetto delle scelte operate dagli organi collegiali.
d) L’Istituto si riserva di avviare tutte le iniziative ritenute utili a difendere il “buon nome” dell’Istituto stesso e dei pubblici dipendenti che vi operano.

b. Doveri
Indicazione generale
I doveri dei pubblici dipendenti sono indicati dai contratti collettivi di lavoro, dai regolamenti e dal codice di comportamento riportato nel DMFP 31/3/1994.
Oltre ai doveri sopra indicati e a quelli esposti negli altri articoli del presente regolamento, il personale dell’Istituto deve:
1. tenere un comportamento improntato al massimo rispetto degli alunni, dei genitori, degli operatori che lavorano nell’Istituto. Il  comportamento deve essere tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione;
2. dimostrare nei rapporti con il cittadino la massima disponibilità e non ostacolarne l’esercizio dei diritti fondamentali. Deve favorire l’accesso alle informazioni di tutti coloro che ne abbiano un interesse legittimo, nei limiti in cui ciò non sia espressamente vietato da leggi o regolamenti;
3. garantire le riservatezza delle informazioni su dati personali sensibili degli alunni o delle famiglie, delle informazioni riservate avute per motivi di lavoro, sulle procedure amministrative che, in fase di elaborazione, sono coperte dal segreto d’ufficio;
4. usare e custodire con cura i beni a disposizione dell’ufficio e delle scuole;
5. prestare adeguata attenzione alle richieste di ciascuno e fornire motivazioni e spiegazioni in ordine al comportamento proprio o di altri dipendenti del Circolo;
6. astenersi da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento dell’immagine dell’Istituto;
7. mantenere la riservatezza sulle procedure in via di espletamento (assegnazione alle classi, formazione delle classi, programmazione);
8. astenersi dall’esprimere valutazioni sull’operato dei colleghi o su scelte pedagogico – didattiche di altre classi, sezioni o scuole, senza averne preventivamente informato gli interessati;
9. tenere sempre informato il dirigente dell’ufficio dei propri rapporti con gli organi di stampa, qualora siano inerenti le proprie funzioni professionali;
10. curare la puntuale consegna ai destinatari del materiale informativo e dei documenti;
11. mantenere un atteggiamento imparziale. In particolare costituisce una gravissima violazione dei doveri professionali qualsiasi atteggiamento, diretto o indiretto, che si traduca in comportamenti ostili o discriminanti nei confronti degli alunni, i cui genitori abbiano rivolto osservazioni critiche alla scuola, all’operato dei docenti o del .personale ATA;
12. chiedere l’autorizzazione del dirigente dell’ufficio per assentarsi dal luogo di lavoro durante l’orario di servizio;
13. utilizzare il materiale di cancelleria, elaboratori, fotocopiatrici o altre attrezzature di cui dispone in ufficio o a scuola solo per compiti d’ufficio;
14. i docenti hanno l’obbligo di scrivere i compiti sul registro elettronico in modo che siano visibili, oltre che agli alunni, anche agli altri docenti, in modo da ottemperare a quanto previsto dal punto 6  del paragrafo “assegnazione compiti” a pag 6.

c. Autonomia dei docenti e collegialità
a) Gli insegnanti sono corresponsabili delle scelte educative, dei progetti approvati dal consiglio di classe, interclasse e intersezione, e dei risultati conseguiti.
b) I docenti riuniti nel Consiglio di classe, interclasse o intersezione, nella sola componente docente, esprimono una valutazione collegiale sugli alunni.
c) I criteri generali inerenti la programmazione educativo – didattica approvati dai competenti organi collegiali sono vincolanti per tutti i docenti, poichè uniformi alla normativa vigente. Eventuali dissensi potranno essere superati con la discussione o decidendo a maggioranza. Una volta approvata, la programmazione impegna tutti, anche i docenti che hanno espresso riserve in sede di discussione.
d) La classe si presenta alle famiglie con decisioni unitarie. Eventuali dissensi vanno discussi tra docenti e tra coloro che ne abbiano interesse concreto a sapere, ma solo ed esclusivamente nelle sedi istituzionalmente preposte.
e) Il criterio della collegialità dovrà essere applicato valorizzando le esperienze e gli specifici interessi culturali degli insegnanti e non potrà in alcun modo consentire restrizioni alla libertà di insegnamento. Le indicazioni metodologiche contenute nella programmazione annuale dovranno essere rispettate dai docenti, ma dovranno anche consentire a ogni insegnante di operare nel modo più consono alla propria professionalità. 
f)I docenti hanno il dovere di motivare la loro azione e i loro comportamenti. Tale motivazione dovrà essere sempre fondata su ragioni educative e su disposizioni normative e dovrà accompagnare ogni atto avente rilevanza didattica. Nel caso in cui la motivazione non sia chiaramente espressa, chiunque, avendone interesse legittimo, ha diritto a richiederla e ottenerla.
g) I docenti dovranno chiedere l’autorizzazione al dirigente scolastico, per:

  • usufruire delle ferie, dei permessi retribuiti per motivi di famiglia e di studio, usufruire dei permessi brevi per motivi personali;
  • modificare l’orario di funzionamento delle scuole, anche per un solo giorno;
  • attivare attività che richiedano l’intervento di enti, associazioni o singoli esperti per più incontri o comportino comunque un onere per l’amministrazione.

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 8.Organizzazione e funzionamento dell’Istituto

a. Premesse
L’organizzazione dell’Istituto è finalizzata a garantire il buon funzionamento dell’autonomia organizzativa e didattica prevista dall’art. 21 della Legge n° 59 del 15 marzo 1997 e dalla legge 107 del 13 luglio 2015.

b. Organismi organizzativi
Incarichi e commissioni
Funzioni strumentali all’offerta formativa e responsabili di area

    1. Entro i primi 45 giorni dall’inizio di ogni anno scolastico il dirigente scolastico, sentiti i competenti organi collegiali, predispone e aggiorna il piano organizzativo dell’Istituto.
    2. Il piano organizzativo annuale è parte integrante del Piano Triennale dell’offerta formativa. È pubblicato all’albo e sul sito web dell’Istituto.
    3. Il piano organizzativo contiene:
      – i nominativi dei docenti e le ore assegnate per l’espletamento degli incarichi individuali;
      – le eventuali commissioni attivate, i nominativi dei docenti e le ore assegnate;
      – i nominativi del docente vicario e dei docenti collaboratori del dirigente scolastico;
      – i nominativi dei docenti con funzioni strumentali all’offerta formativa.
    4. Le procedure e i modelli di domanda per l’assunzione degli incarichi sono pubblicate sul sito web della scuola
    5. Ogni anno il collegio dei docenti, tra le aree previste dal P.T.O.F., individua quelle di particolare importanza, su cui eleggere gli insegnanti incaricati di responsabilità organizzative e di referenza. I compiti dei referenti responsabili, sono indicati nel Piano triennale dell’offerta formativa e riportati nel decreto di nomina.
    6. Ogni anno sono attivate diverse commissioni e incarichi previsti per legge.

 Staff di direzione
Componenti

  1. Lo staff di direzione è composto dal dirigente scolastico, dal docente vicario, dai collaboratori del dirigente scolastico, dai docenti con funzioni strumentali all’offerta formativa,dai coordinatori di plesso e  dal direttore amministrativo, in relazione al tema trattato.Lo staff è presieduto di diritto dal dirigente scolastico.

Compiti dello staff

a. organizzare in generale le attività dell’Istituto;

b. svolgere attività di consulenza per tutti i compiti attribuiti al dirigente scolastico

c. proporre e pianificare:

  • procedimenti relativi a scrutini ed esami
  • procedimenti relativi all’adozione dei libri di testo e dei materiali alternativi
  • procedimenti relativi all’acquisto e alla conservazione dei materiali didattici
  • i progetti generali dell’Istituto
  • le attività in rete con altre scuole, enti territoriali e privati
  • il piano finanziario dell’Istituto

d. analizzare e valutare

    • i progetti specifici delle singole scuole, in relazione alle attività di ampliamento dell’offerta formativa e di prevenzione della dispersione scolastica
    • i progetti attivati con esperti esterni
    • le proposte di organizzazione oraria delle scuole, adattamenti del calendario scolastico, ampliamento del tempo scuola.

e. preparare le riunioni del collegio docenti

f. formulare proposte di modifica e aggiornamento al piano triennale dell’offerta formativa, da presentare al collegio dei docenti.

Compiti del docente vicario

  1. Collabora col dirigente scolastico nella conduzione dell’istituto e lo sostituisce in caso di assenza
  2. Fornisce indicazioni e direttive, da concordare con il dirigente scolastico, in relazione a:
    • organizzazione del lavoro
    • orari scolastici
    • organizzazione delle attività didattiche
    • sostituzione dei docenti assenti
  3. Può emanare direttive provvisorie, che comunica tempestivamente al dirigente scolastico
  4. Verbalizza le riunioni del collegio dei docenti
  5. Partecipa, su delega dal dirigente, alle riunioni con altre scuole o enti, in rappresentanza dell’Istituto
  6. Raccoglie e sintetizza la documentazione relativa alle attività didattiche dell’Istituto
  7. Propone attività di verifica e valutazione sui risultati ottenuti
  8. In caso di impedimento del dirigente scolastico presiede le riunioni del collegio docenti e nomina un segretario per verbalizzare.

Collaboratori del dirigente scolastico
a)Partecipano alle riunioni dello staff
b)Informano il dirigente scolastico sulla situazione organizzativa e didattica delle scuole del proprio ordine scolastico.
c)Forniscono indicazioni e direttive, da concordare con il dirigente scolastico, alle scuole del circolo.
d)Verificano che le direttive e le comunicazioni della direzione siano attuate dalle scuole.
e)Di norma, redigono i verbali del collegio dei docenti del proprio ordine di scuola

Compiti dei responsabili di plesso
I docenti responsabili di plesso, hanno i seguenti incarichi:
•garantire la massima diffusione, con l’aiuto del personale A.T.A., delle comunicazioni inviate dal dirigente scolastico;
•avvisare la direzione  dei problemi evidenziati a scuola e farsi carico di organizzare i primi interventi in caso di urgenza (in attesa di contattare l’Ufficio) ;
•comunicare tempestivamente alla direzione su avvenimenti rilevanti e disservizi, segnalando la necessità di interventi di riparazione di eventuali guasti;
•collaborare con la segreteria nella distribuzione e nel ritiro di moduli, schede, questionari e quanto altro sarà loro proposto;
•controllare l’igiene e la sicurezza dell’edificio, sia evidenziando situazioni di pericolo al dirigente scolastico, sia vigilando sul personale ATA in servizio nel plesso (in collaborazione con il direttore dei servizi generali e amministrativi);
•garantire la conservazione e la manutenzione del materiale inventariabile;
•vigilare affinché non vi siano violazioni al codice di comportamento dei pubblici dipendenti  o la persistenza di comportamenti difformi da quelli previsti dal CCNL   comparto scuola;
•definire in accordo con i colleghi e comunicare alla segreteria, le date per i consigli di classe, entro i limiti indicati dal dirigente scolastico;
•organizzare le sostituzioni degli insegnanti assenti, entro i termini stabiliti dalla normativa vigente;
•curare i rapporti collegiali con i genitori;
•se delegati, presiedere i consigli di classe, interclasse e intersezione sostituendo il dirigente scolastico in caso di sua assenza o impedimento.

Nomina dei responsabili di plesso
•L’incarico è attribuito dal dirigente scolastico tenendo conto di eventuali autocandidature o proposte dei docenti
•Per l’espletamento di queste funzioni potranno accedere al fondo di istituto per un numero di ore da definire previa contrattazione con le R.S.U.

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9.Diritti e doveri degli alunni

a.Premessa

La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.

La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia – redatta a New York il 20 novembre 1989 – e con i principi generali dell’ordinamento italiano.

La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-alunno, contribuisce allo sviluppo della personalità degli alunni – anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell’identità di genere – del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale.

La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che siano la loro età e la loro condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

b.Diritti degli alunni

L’alunno ha diritto a una formazione qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l’orientamento, l’identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell’apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un’adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.

La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dell’alunno alla riservatezza.

Ogni alunno  ha diritto:

  • a essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola;
  • a partecipare attivamente e responsabilmente alla vita della scuola;
  • a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

Gli studenti, indipendentemente dal Paese di provenienza, hanno diritto al rispetto della propria vita culturale e religiosa. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza e alla tutela della loro lingua e della loro cultura e alla realizzazione di attività interculturali.

La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:

  1. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;
  2. offerte formative aggiuntive e integrative;
  3. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;
  4. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che devono essere adeguati a tutti gli studenti, anche diversamente abili
  5. la disponibilità di un’adeguata strumentazione tecnologica;
  6.  servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

c. Doveri

I doveri degli alunni sono indicati dal DPR n. 249 del 24 giugno 1998 (Statuto delle studentesse e degli studenti) e nel D.P.R. 24 giugno 2007 (regolamento recante modifiche e integrazioni al DPR n. 249 del 24 giugno 1998)

  1. Nell’esercizio dei loro diritti e nell’adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi espressi in premessa.
  2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del dirigente scolastico, dei docenti, del personale A.T.A., della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.
  3. Gli alunni devono rispettare le regole della convivenza democratica; in particolare dovranno dimostrare di saper rispettare le opinioni altrui, le diversità di religione e cultura, evitando ogni atteggiamento discriminatorio.
  4. Sarà compito degli alunni aver rispetto per le proprietà altrui e per quelle della comunità.
  5. Gli alunni sono tenuti a un rigoroso rispetto degli ambienti, delle suppellettili scolastiche, nonché delle attrezzature e del materiale didattico. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.
  6. Gli alunni, in base a quanto stabilito dal regolamento disciplinare dell’Istituto, rispondono personalmente dei danni arrecati alle proprietà pubbliche per colpe o negligenze gravi.
  7. Qualora vengano arrecati danni alle strutture sopraindicate, i genitori o chi ne eserciti la tutela dovranno risarcire il danno.
  8. Il comportamento dell’alunno dovrà essere consono alla dignità dell’ambiente sia nelle ore di lezione che nei periodi ricreativi. Gli alunni dovranno comportarsi in modo educato, usare un linguaggio corretto, essere rispettosi degli altri, delle cose e dei locali scolastici, evitare ogni tipo di atteggiamento violento o pericoloso.
  9. Sarà dovere dei docenti far osservare questi principi basilari della convivenza democratica attraverso un programma educativo finalizzato a favorire il rispetto consapevole e autonomo delle regole. Tale programma dovrà basarsi soprattutto sulla discussione con gli alunni. I docenti dovranno segnalare ai genitori eventuali trasgressioni di tali comportamenti se ripetute o di particolare gravità. Sarà dovere dei genitori collaborare con i docenti per impartire tali insegnamenti.
  10. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente la scuola e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.
  11. Gli studenti sono tenuti a osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza di seguito indicate:
  • nei locali scolastici sono proibiti i giochi violenti, le corse, i giochi con il pallone non organizzati in spazi idonei;
  • è proibito introdurre nei locali scolastici materiali pericolosi, corpi contundenti o strumenti da taglio;
  • è proibito utilizzare giochi personali o di altri durante le attività didattiche;
  • l’abbigliamento delle alunne e degli alunni dovrà essere adeguato ai luoghi frequentati; nel rispetto delle scelte operate dalle famiglie, saranno da evitare abiti troppo succinti o che ostacolino lo svolgimento delle attività didattiche.
  • l’ingresso e l’uscita dai locali scolastici deve avvenire in modo ordinato, evitando atteggiamenti pericolosi per sé e per gli altri;
  • durante la ricreazione, il pre-scuola e l’inter-scuola gli alunni dovranno dimostrare senso di responsabilità e capacità di autocontrollo;
  • è proibito uscire dalla scuola dopo l’inizio delle lezione e prima del loro termine, se non per particolari motivi disciplinati con apposita circolare;
  • è proibito utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici nei locali scolastici.
  • il telefono cellulare deve essere spento per tutta la durata delle attività didattiche; in caso di necessità gli alunni potranno utilizzarlo con l’autorizzazione del docente presente e solo per gli usi da esso consentito ; le famiglie, per gravi e urgenti motivi, potranno contattare le figlie o figli tramite il telefono della scuola;
  • è proibito fumare; è proibito danneggiare gli arredi; è proibito usare in modo improprio e senza l’autorizzazione dei docenti eventuali dispositivi messi a disposizione degli alunni per lo svolgimento di attività didattiche che ne prevedano l’uso in classe; è proibito portare a scuola materiale extrascolastico e di valore (videogiochi, lettore CD, ecc.). Eventualmente, di tale tipo di materiale, come di altri oggetti personali (soldi, chiavi, ecc.) sono responsabili gli alunni stessi; è proibito usare telefoni cellulari nei locali scolastici salvo autorizzazione del docente per motivi didattici.

Regole per l’uso di cellulari e dispositivi

Si distingue tra due casi d’uso principali:

1) uso del telefono cellulare per chiamate, sms, messaggistica in genere;

2) utilizzo delle altre funzioni, tipiche degli smartphone (foto, video, varie applicazioni), comuni anche a tablet e altri dispositivi mobili, che possono avere una rilevanza e un possibile impiego nella didattica.

Per quanto riguarda il caso 1), si ribadisce la puntuale applicazione della normativa vigente (DPR 249/1998, DPR 235/2007, Direttiva Ministeriale 15.03.2007), pertanto l’uso del cellulare in quanto tale non è consentito per ricevere/effettuare chiamate, SMS o altro tipo di messaggistica. Il divieto non si applica soltanto all’orario delle lezioni ma è vigente anche negli intervalli e nelle altre pause dell’attività didattica (ad es. mensa).

Per quanto riguarda uscite, visite guidate e viaggi di istruzione, agli alunni  è consentito portare il telefono cellulare, ma sono tenuti ad assicurarsi che il dispositivo sia spento  e possono utilizzarlo solo se autorizzati espressamente dai docenti.

La comunicazione con le famiglie, per qualsiasi urgenza, è sempre garantita attraverso il telefono della scuola o dei docenti.

Le famiglie sono invitate a collaborare strettamente con l’Istituto, nello spirito della corresponsabilità educativa, evitando ad esempio di inviare messaggi o effettuare chiamate ai telefoni dei propri figli, durante l’orario scolastico. Gli alunni sono tenuti a mantenere i loro telefoni spenti durante l’intera permanenza a scuola, salvo quanto previsto nel caso 2). In ogni caso si deve evitare di essere raggiunti da qualsiasi notifica o segnalazione, eventi particolarmente distraenti e disturbanti durante l’attività didattica.

L’estensione del divieto d’uso ai momenti di pausa risponde ad un’esigenza prettamente educativa, tesa a favorire la socializzazione e le relazioni dirette tra le persone, dal momento che è piuttosto evidente la tendenza dei ragazzi ad “isolarsi”, attraverso l’operatività sui propri dispositivi mobili (per giocare, ascoltare musica o per inviare/ricevere messaggi anche attraverso social network come Facebook, WhatsApp e altri). Le contravvenzioni alle prescrizioni e divieti di cui a questo punto 1) sono sanzionate secondo quanto previsto dalla tabella allegata.

Non sono consentiti altri usi (ad esempio giochi). In generale, ogni utilizzo non autorizzato, al di fuori di quanto previsto in precedenza, non è permesso e sarà sanzionato (vedi tabella).

Anche in questo caso si ravvisa la necessità di grande sintonia e collaborazione tra scuola e famiglia, nell’ottica di favorire negli alunni lo sviluppo della necessaria consapevolezza e maturità nell’uso dei potenti strumenti ai quali hanno accesso. In particolari casi, i consigli di classe o il dirigente scolastico potranno disporre specifiche condizioni d’uso, sia individuali che collettive, sempre con l’intento di ricondurre le sanzioni a un intento educativo e di ricercare attivamente forme di collaborazione con la famiglia (ad esempio: il divieto assoluto di portare gli apparecchi a scuola per un certo periodo, per alcuni alunni o per l’intera classe ).

La scuola promuove iniziative di informazione e formazione sui temi dell’uso consapevole dei dispositivi informatici, dei nuovi media, dei social network e in generale delle applicazioni web e mobili. Tali iniziative sono rivolte principalmente agli alunni ma anche, ove possibile, alle famiglie.

d.Regolamento disciplinare

  1. I provvedimenti disciplinari rivolti agli alunni sono regolati dal DPR n. 249 del 24 giugno 1998 e del D.P.R. 24 giugno 2007
  2. I provvedimenti esplicitati in questo articolo sono applicabili agli alunni di scuola secondaria di 1° grado e della scuola primaria. Nella scuola primaria, l’applicazione di eventuali sanzioni è applicabile con gli adattamenti e la flessibilità necessaria in rapporto all’età degli alunni.
  3. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
  4. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato a esporre le proprie ragioni;
  5. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
  6. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
  7. Le sanzioni disciplinari applicabili nell’Istituto sono da rapportarsi all’infrazione dei doveri degli alunni indicati nel presente regolamento e dovranno essere commisurate alla gravità del fatto e alla reiterazione dell’infrazione.
  8. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.
  9. Le sanzioni disciplinari che possono essere applicate nella scuola secondaria di primo grado dal singolo docente sono le seguenti :
  • richiamo sul registro elettronico: è previsto in caso di mancato svolgimento di un compito, in caso l’alunno non abbia con sé il materiale didattico richiesto o in caso di comportamento inadeguato; al terzo richiamo si procederà all’ammonizione scritta;
  • richiamo scritto: è costituita da un richiamo scritto sul diario da far firmare al genitore dopo il terzo richiamo sul registro elettronico
  • nota disciplinare sul registro elettronico e richiamo scritto con convocazione dei genitori: è prevista nei casi in cui: l’alunno non abbia fatto firmare dai genitori per tre giorni il richiamo scritto sul diario; un alunno abbia falsificato la firma del genitore; un alunno abbia accumulato molti giorni di assenza senza una valida giustificazione; un alunno abbia accumulato un preoccupante numero di giorni di assenza tale da far temere di superare il numero massimo previsto; un alunno abbia tenuto un comportamento gravemente inadeguato; il genitore non abbia ancora giustificato il figlio dopo il terzo giorno dall’assenza;
  • allontanamento sino al termine della lezione: è possibile allontanare l’alunno dalla classe sino al termine della lezione; è applicabile quando il comportamento dello studente disturbi od ostacoli gravemente l’andamento delle attività didattiche; la vigilanza sull’alunno verrà garantita dal personale non docente o da un insegnante a disposizione;
  • riconversione del tempo libero in attività di studio: è possibile far utilizzare i periodi di interscuola per attività di studio sotto la sorveglianza di un docente o del personale non docente;
  • riparazione del danno: è possibile far utilizzare i periodi di interscuola per riparare i danni causati dall’alunno stesso; l’applicazione è possibile solo nel caso che l’esecuzione non comporti pericolo per lo studente.

l)  Le sanzioni disciplinari che possono essere applicate dal consiglio di classe o interclasse sono le seguenti:

  • esecuzione di attività a favore della scuola: è possibile far utilizzare i periodi di interscuola per attività a favore della comunità scolastica (riordino della biblioteca o dei materiali scolastici, trascrizione di testi o documenti o altre attività similari); è applicabile per infrazioni relative alla correttezza di comportamento o per danni volontari arrecati ai beni pubblici; il periodo di applicazione non può superare i cinque giorni consecutivi;
  • sospensione totale o parziale dalle lezioni per un periodo non superiore a tre giorni; è applicabile in caso di infrazioni gravi, comportamenti violenti (fisici, verbali e non verbali), per uso improprio di cellulari e dispositivi per atteggiamenti offensivi nei confronti dei compagni o degli adulti che operano nella scuola; la sanzione comporta l’obbligo di frequenza per lo svolgimento di attività di studio individuale e a favore della comunità scolastica e può prevedere anche l’esclusione dalle visite guidate e dai viaggi d’istruzione; la sospensione dalle lezioni non esime lo studente dall’esecuzione dei compiti a casa.
  • in casi di particolare gravità o di applicazione infruttuosa della sanzione esposta al paragrafo precedente, il consiglio di classe può decretare l’allontanamento dello studente da scuola per un periodo non superiore ai dieci giorni; tale sanzione è applicabile solo per reiterati comportamenti violenti (fisici, verbali o non verbali) che abbiano causato danni ad altri o gravemente offensivi nei confronti di coetanei o adulti; il numero dei giorni di allontanamento deve essere proporzionato alla gravità del fatto; la sanzione può essere totalmente o parzialmente riconvertita in attività a favore della scuola, da svolgersi in orario extrascolastico o in attività di studio da svolgersi a scuola in orario scolastico; l’allontanamento da scuola non esime lo studente dall’esecuzione dei compiti a casa; in sede di applicazione si devono prevedere appositi incontri tra l’alunno, i genitori e il dirigente o un docente appositamente incaricato, per preparare il rientro nella comunità scolastica.

m) Il consiglio di classe, sentito il parere del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto può disporre l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica quando vi sia pericolo per l’incolumità delle persone. In tal caso la durata dell’allontanamento è commisurata al permanere della situazione di pericolo. In questo caso dovranno essere interessati i servizi sociali territoriali e, se necessario, l’autorità giudiziaria. Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola.
n) La sospensione dalle lezioni e l’allontanamento da scuola sono applicabili alla sola scuola secondaria di 1° grado.

e. sanzioni previste per l’uso improprio di cellulari e dispositivi

L’alunno non ha il cellulare spento o silenzioso (riceve chiamata/notifica di messaggio): la prima volta si annoterà l’evento sul registro di classe. La seconda volta o in caso di utilizzo del dispositivo per chiamate e/o messaggistica o altri usi non consentiti (giochi, ascolto musica, ecc.): il cellulare viene sigillato in una busta di fronte al ragazzo e poi consegnato al dirigente scolastico che avviserà la famiglia e lo riconsegnerà solo a uno dei genitori; il fatto verrà annotato sul registro di classe.

L’alunno usa dispositivi elettronici durante una verifica scritta:Ritiro della verifica e valutazione gravemente insufficiente della stessa. Nota sul registro di classe, ritiro del dispositivo in busta sigillata e comunicazione alla famiglia tramite comunicazione del dirigente.

L’alunno effettua riprese audio/foto/video senza informare preventivamente il docente:Nota sul registro di classe, ritiro del dispositivo in busta sigillata e comunicazione alla famiglia da parte del dirigente; un giorno di sospensione.

L’alunno diffonde in modo non autorizzato immagini/video/audio, anche se eventualmente acquisiti con il permesso. Intervento del Dirigente scolastico. Convocazione della famiglia. Tre giorni di sospensione.

f. impugnazioni

  1. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle che prevedono l’allontanamento dalla scuola è ammesso ricorso, da parte dei genitori, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro erogazione, a un apposito organo di garanzia interno all’Istituto di cui al paragrafo c)
  2. Contro le decisioni che prevedono l’allontanamento dalla scuola è ammesso ricorso, entro 30 giorni dalla ricevuta comunicazione, al dirigente scolastico territoriale. Anche in questo caso è ammesso il ricorso preventivo alla commissione di garanzia con le stesse modalità esposte nel paragrafo precedente. La commissione, esaminato il caso, può invitare il consiglio di classe a riconsiderare la decisione presa alla luce degli elementi presentati dai genitori.
  3. Presso l’Istituto è costituito un organismo di garanzia formato da due genitori, un docente e dal dirigente, che lo presiede. I nominativi del docente e dei genitori sono indicati dal consiglio d’istituto.
  4. L’organo di garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente regolamento.

g. disposizioni finali

a) Per quanto non previsto dal presente regolamento si rinvia alla normativa vigente in materia.

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10.Diritti e doveri delle famiglie

a.Diritti delle famiglie

  • I genitori sono liberi di esprimere le loro considerazioni, anche critiche, nelle assemblee dei genitori, nelle riunioni del consiglio di classe, interclasse o nei colloqui individuali, pur nel sempre doveroso rispetto delle regole della scuola e della buona educazione. I docenti potranno a loro volta, in contraddittorio, motivare le loro scelte educative. Nel caso le motivazioni non siano ritenute valide, o in assenza di risposta motivata, i genitori che ne hanno diritto legittimo potranno presentare protesta scritta o verbale al dirigente scolastico.
  • I genitori possono richiedere colloqui individuali con i docenti. Tali colloqui  dovranno svolgersi in modo da non disturbare, ritardare o interrompere le attività didattiche.
  • I genitori, singolarmente o come rappresentanti degli organi collegiali, hanno diritto di chiedere un colloquio con il dirigente scolastico per tutti i problemi che ritengano urgenti o rilevanti. Tale colloquio avverrà dietro appuntamento che dovrà essere concesso, di norma, entro 5 giorni dalla richiesta.
  • I genitori hanno diritto di conoscere la programmazione educativo-didattica della classe, sezione e hanno diritto a essere informati sull’andamento delle attività didattiche durante l’anno scolastico. Questa informazione potrà essere fornita dai docenti nei consigli di classe, interclasse o intersezione, attraverso una relazione bimestrale sull’andamento complessivo delle attività didattiche.
  • Le famiglie hanno il diritto di essere tempestivamente informate sul comportamento scolastico dei figli. I docenti hanno l’obbligo di segnalare ai genitori, tramite comunicazione individuale, eventuali trasgressioni delle regole della scuola, se ripetute o di particolare gravità.
  • Le famiglie degli alunni hanno diritto di conoscere i risultati educativi dei figli e la conseguente valutazione.

b.Doveri delle famiglie

I genitori hanno il dovere di garantire l’espletamento dell’obbligo scolastico.

I genitori dovranno collaborare in tutti i modi possibili con i docenti per garantire un’effettiva realizzazione dei diritto allo studio. In particolare sarà loro dovere:

  • assicurarsi che i figli abbiano tutti i materiali necessari all’espletamento delle attività didattiche;
  • giustificare (tramite i prestampati presenti sul diario o libretto delle giustificazioni) i propri figli il giorno del rientro a scuola dopo un periodo di assenza; nel caso in cui, ancora il secondo giorno dal rientro, gli alunni non siano in grado di esibire la giustificazione, i genitori saranno contattati telefonicamente (e si segnalerà la cosa sul registro elettronico); nel caso in cui il terzo giorno dal rientro ancora non sia stata presentata la giustificazione il dirigente convocherà i genitori.
  • assicurarsi che i figli eseguano i compiti assegnati a casa;
  • leggere le comunicazione dei docenti e del dirigente scolastico;
  • consultare regolarmente il registro elettronico che riporta in tempo reale le attività svolte, i compiti assegnati, le valutazioni, le eventuali assenze, gli eventuali ritardi, eventuali richiami o note disciplinari.
  • partecipare alle riunioni collegiali e agli incontri individuali;
  • consultare con regolarità il sito dell’Istituto.
  • visionare i quaderni e informarsi sull’andamento delle attività educative.

Il diritto alla critica dovrà essere esercitato all’interno dei locali scolastici e nelle sedi istituzionali. L’Istituto si riserva di avviare tutte le iniziative ritenute utili a difendere il “buon nome” dell’Istituto stesso e dei docenti che ne fanno parte.

I genitori eletti nei vari organi collegiali hanno il compito di informare periodicamente i loro elettori individualmente, per scritto o attraverso apposite assemblee.

I genitori degli alunni iscritti alla scuola dell’infanzia sono tenuti a garantirne la frequenza. Non è ammessa una frequenza saltuaria non giustificata da motivi di salute o familiari. Gli alunni iscritti, ma non frequentanti senza giustificato motivo per più di 30 giorni sono depennati dall’elenco degli iscritti.

I genitori sono tenuti a garantire la reperibilità propria, o di un familiare, o di un adulto da loro delegato che possa essere tempestivamente contattato dalla scuola in caso di necessità.

I genitori avranno cura di non portare i propri figli alle riunioni sia degli organi collegiali sia di incontri organizzati dalla scuola in quanto la scuola non potrà garantirne la vigilanza. Qualora fossero impossibilitati ad affidare ad altri il/i proprio/i figli  dovranno tenere vicino a sé il/i minore/i vigilandolo/li personalmente.

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 11.La carta dei servizi

a.Premessa
a)La Carta dei servizi ha lo scopo di fornire agli utenti un’informazione completa dei servizi scolastici offerti dalle scuole dell’Istituto di Riccò del Golfo.
b)L’Istituto si impegna con le famiglie e gli alunni a realizzare quanto indicato nella carta dei servizi.

b.Contenuti e validità
a)La carta dei servizi è composta da:
•carta dei servizi amministrativi, con orari e organizzazione dell’ufficio di segreteria.
•carta dei servizi dei singoli plessi. Contiene: classi e sezioni, orari della scuola, servizi, progetti da realizzarsi durante l’anno scolastico, orario di ricevimento dei docenti, il nominativo del docente responsabile di plesso.
b)La carta dei servizi viene aggiornata ogni anno. Essa mantiene validità sino all’aggiornamento successivo. Copia della carta dei servizi è inviata alle scuole e pubblicata sul sito web dell’istituto.

c. Servizi amministrativi
Premesse
a)La scuola persegue la qualità dei servizi amministrativi garantendo la celerità delle procedure, mediante l’ausilio di strumenti di tipo informatico.
b)Ai sensi della legge 241/90 sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione, si deve garantire all’utente che ne abbia interesse legittimo, la visione dei documenti nei limiti imposti dalla legge, anche su semplice richiesta verbale. Su richiesta scritta, potrà essere rilasciata copia degli stessi, ai sensi della normativa sull’accesso ai documenti amministrativi.
Orario e organizzazione dell’ufficio di segreteria

  • Gli uffici di segreteria  adottano il seguente orario di apertura al pubblico:
    tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 13.00, lunedì e mercoledì dalle 15.30 alle 16.30
  • La distribuzione dei moduli di iscrizione è effettuata “a vista” nei giorni previsti, in orario potenziato e pubblicizzato in modo efficace e funzionale per l’utenza.
  • Il rilascio di certificati è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico, entro il tempo massimo di cinque giorni dal giorno in cui viene formulata la richiesta.
  • L’utenza è tenuta a rispettare gli orari dell’ufficio.
  • Il dirigente scolastico e il responsabile dei servizi amministrativi ricevono su appuntamento all’interno dell’orario di funzionamento degli uffici.

Procedure amministrative

a. I moduli per le iscrizioni, i premessi, le istanze, ecc. sono reperibili:

  • presso l’ufficio di segreteria
  • su richiesta, anche presso le singole scuole, entro due giorni
  • presso il sito web dell’Istituto

b. La segreteria garantisce la consegna dei documenti entro 5 giorni dalla richiesta
c. La procedura d’iscrizione degli alunni è immediata e può avvenire presso tutte le scuole
d. Le notizie di carattere generale verranno fornite anche telefonicamente, mentre per quelle ritenute riservate, l’utente sarà invitato a presentarsi presso gli uffici della direzione

d. Funzionamento delle scuole
Premesse
Il processo di realizzazione dell’autonomia deve essere inteso come l’acquisizione graduale, da parte di tutti i plessi dell’Istituto di responsabilità progettuale correlata alla valutazione dei risultati raggiunti.

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 12. Organizzazione generale delle scuole

• Tutte le scuole dell’Istituto attuano un orario settimanale distribuito su cinque giorni, dal lunedì al venerdì. L’organizzazione oraria delle scuole è annualmente soggetta a verifica riguardo alla sua adeguatezza agli aspetti didattici e alle esigenze dell’utenza.
• Ogni scuola è dotata di strumentazione multimediale.
• Tutte fruiscono del servizio mensa e trasporto.

a. Orario delle scuole
Scuola dell’infanzia
• L’orario della scuola dell’infanzia non può essere inferiore alle quaranta ore settimanali.
• Tutte le scuole dell’infanzia del circolo effettuano l’orario settimanale in cinque giorni, dal lunedì al venerdì.
• Tutte le scuole dell’infanzia del circolo effettuano l’orario in 8 ore giornaliere, dalle ore 08.00 alle ore 16.00.

Scuola primaria
• Tutte le scuole primarie assolvono l’orario settimanale in orario antimeridiano e pomeridiano, con almeno un rientro settimanale.
• Gli ulteriori rientri avranno carattere facoltativo.

Scuola secondaria di 1° Grado

La scuola secondaria di 1° Grado di Riccò del Golfo offre l’opportunità di scelta tra due  corsi:a tempo prolungato e a tempo ordinario.

  • l’orario per il tempo ordinario è di 30 ore settimanali ed è distribuito dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 13,30;
  • Le ore di lezione sono di 55 minuti; i minuti non utilizzati verranno recuperati dagli insegnanti con ore di compresenza e supplenza; gli alunni recupereranno i minuti di lezione non effettuati effettuando delle attività in orario extrascolastico (viaggi di istruzione, uscite sul territorio, attività di recupero…)
  • il tempo prolungato è di 36 ore settimanali ed è distribuito dal lunedì al venerdì con due rientri pomeridiani il lunedì e il mercoledì fino alle ore 16;
  • il corso di strumento prevede due ore settimanali aggiuntive all’orario scolastico prescelto.Gli alunni che non usufruiscono del servizio opzionale della mensa, bensì consumano il proprio pasto nei locali della scuola, saranno sorvegliati dai docenti incaricati.

In caso di eccedenza di richieste sul tempo scuola queste verranno accettate  utilizzando le seguenti priorità:

  1. residenza degli alunni nei comuni di Riccò del Golfo, Beverino, Pignone e Rocchetta Vara (frazione di Stadomelli);
  2. alunno diversamente abile con indicazione dei servizi ASL indicante il tempo scuola prescelto;
  3. alunno con un solo genitore convivente lavoratore;
  4. alunno con genitori entrambi lavoratori;
  5. sorteggio.

b. Servizio di pre e post scuola
Le famiglie che necessitano di affidare alla scuola i figli prima dell’inizio o di lanciarli oltre  la fine delle attività didattiche, possono rivolgere alla direzione una motivata richiesta formulata su modulo predisposto. La scuola cercherà di soddisfare tale richiesta,  nei limiti delle proprie disponibilità organiche ed economiche. Tale servizio non può comunque protrarsi per più di 20 minuti. Gli alunni verranno affidati alla vigilanza dei collaboratori scolastici o del personale del Comune.

c.Assegnazione dei docenti alle classi e ai plessi

Assegnazione ai plessi

L’assegnazione dei docenti appartenenti all’organico funzionale ai plessi avviene sulla base della contrattazione integrativa di Istituto, come previsto dal vigente CCNL.

Criteri generali

  1. L’assegnazione dei docenti alle classi spetta, ai sensi dell’art. 396 del D.L.vo 287/94, al dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali sotto indicati.
  2. Assegnazioni che differiscano da questi criteri, potranno essere adottate solo per gravi motivi, che dovranno essere comunicati al docente interessato.
  3. In generale, l’assegnazione dei docenti alle classi avviene nel rispetto dei seguenti principi :
    • garantire l’attuazione del Piano triennale dell’Offerta Formativa;
    • garantire la continuità educativa;
    • salvaguardare le necessità organizzative della scuola;
    • assecondare le preferenze espresse dai docenti.

Assegnazione dei docenti alle sezioni di scuola dell’infanzia:

  • L’assegnazione dei docenti alle sezioni avviene, nel rispetto dei criteri indicati dalla contrattazione integrativa di Istituto, salvaguardando la necessità di assicurare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del processo educativo, la continuità didattica, le necessità organizzative della scuola dovute alla formazione di sezioni e le competenze professionali, in conformità a quanto disposto dal D.Lgs 297/94.
  • i docenti, tramite domanda individuale scritta, formuleranno la propria richiesta di assegnazione ad un plesso del circolo. Nel caso in cui più docenti scelgano lo stesso posto, l’assegnazione sarà disposta sulla base della graduatoria formulata in base alla tabella di valutazione dei titoli ai fini delle utilizzazioni allegata al C.C.N.D. concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente.
  • I docenti di nuova nomina o trasferiti da altre scuole, verranno assegnati alle classi successivamente a quelli che già operano nell’istituto.

Assegnazione dei docenti ai moduli e alle classi di scuola primaria e secondaria di 1° grado:

  1. L’assegnazione dei docenti alle classi avviene nel rispetto dei criteri indicati dalla contrattazione integrativa di istituto, salvaguardando la necessità di assicurare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del processo educativo, l’insegnamento della lingua straniera nella scuola primaria, la continuità didattica, la valorizzazione delle competenze professionali, le necessità organizzative della scuola, in conformità a quanto disposto dal D.Lgs 297/94.
  2. I docenti, tramite domanda individuale scritta, formuleranno la propria richiesta di assegnazione a un plesso dell’istituto. Nel caso in cui più docenti scelgano lo stesso posto, l’assegnazione sarà disposta sulla base della graduatoria formulata in base alla tabella di valutazione dei titoli ai fini delle utilizzazioni allegata al C.C.N.D. concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente. Non si applicano i punteggi relativi alle esigenze di famiglia.
  3. I docenti di nuova nomina o trasferiti da altre scuole verranno assegnati alle classi successivamente a quelli che già operano nell’istituto.

d.Criteri per la formazione delle sezioni e delle classi

Criteri generali

  1. La formazione delle classi spetta al dirigente scolastico, ai sensi dell’art. 396 del D.L.vo 287/94, sulla base dei criteri generali sotto indicati.
  2. La formazione delle sezioni di scuola dell’infanzia e delle classi di scuola primaria e secondaria di 1° grado deve garantire, per quanto possibile, la costituzione di gruppi-classe:
  • numericamente equilibrati;
  • costituiti da alunni con maggiori e minori competenze disciplinari, con differenti capacità relazionali e di partecipazione; con diversi atteggiamenti nei confronti dell’esperienza scolastica e provenienti da diversi ambienti sociali e culturali;
  • formati, in modo equilibrato, da alunni maschi e femmine.
  • Si deve inoltre cercare di tenere in debita considerazione il criterio della continuità con le esperienze precedenti e con l’ambiente di vita del bambino.
  • In presenza di alunni diversamente abili è d’obbligo procedere all’assegnazione alle sezioni/classi assicurando loro un ambiente relazionale adeguato a realizzare il diritto all’inclusione scolastica,
  • Nel rispetto dei criteri sopra indicati si terranno in debito conto le preferenze espresse dalle famiglie.

Operazioni da attivare per la formazione delle sezioni e delle classi

  1. I dati necessari a tali operazioni verranno raccolti attraverso:
  • incontri con i genitori;
  • scambi di informazioni con gli insegnanti dell’ordine scolastico precedente o della classe precedente;
  • lettura dei documenti di valutazione;
  • analisi della documentazione contenuta nel fascicolo personale dell’alunno.

Criteri per la formazione delle sezioni di scuola dell’infanzia.

  • Nelle scuole dell’infanzia plurisezionali, le sezioni sono di norma, composte da gruppi di alunni di età diversa. Per alcune ore durante la giornata, deve essere garantita la formazione di gruppi omogenei per età per gli alunni esordienti alla scuola primaria nel successivo anno scolastico.
  • Salvo laddove siano presenti sezioni di età omogenea,per la composizione delle sezioni si terrà conto, previo un iniziale periodo di ambientamento, delle relazioni instaurate dagli alunni con i compagni e con gli insegnanti.
  • La composizione delle sezioni può subire variazioni finalizzate alla soluzione di problemi emersi “in itinere”.

Articolazione flessibile delle sezioni e delle classi

  • Durante tutto l’anno scolastico, è opportuno favorire l’articolazione flessibile dei gruppi classe, per periodi temporali anche lunghi, al fine di garantire lo sviluppo di competenze relazionali complesse con diversi coetanei e con una pluralità di figure adulte.
  • La formazione di gruppi omogenei per competenza è consentita solo per brevi periodi e per specifiche attività di recupero.
  • L’organizzazione del lavoro per classi aperte, laboratori, progetti, ecc. dovrà essere programmata dagli insegnanti condivisa ed eventualmente concordata con il consiglio di classe/interclasse.

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13.Iscrizioni

Le domande di iscrizione vengono tutte accettate con riserva. Le domande di iscrizione presentate successivamente al termine di scadenza verranno accettate solo quando vi siano posti disponibili. Gli alunni iscritti dopo il termine previsto verranno inseriti in coda agli altri, ordinati in base alla data di presentazione della domanda.

Potranno iscriversi alla classe prima della scuola primaria  tutti gli alunni che compiono sei anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.

Potranno iscriversi alla scuola dell’infanzia tutti gli alunni che compiono  tre anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.

  • Le domande di iscrizione sono compilate su modelli prestampati dell’Istituto e devono essere sottoscritte da almeno uno dei genitori o dall’esercente la patria potestà.
  • All’atto dell’iscrizione i documenti possono essere autocertificati in base alla normativa vigente. L’Istituto si riserva di verificare l’autenticità delle dichiarazioni rese.
  • Le iscrizioni avverranno presso la segreteria dell’Istituto.
  • Gli alunni trasferiti nel territorio di competenza della scuola successivamente al termine di scadenza delle iscrizioni potranno iscriversi in qualsiasi periodo dell’anno scolastico, sino all’esaurimento dei posti disponibili.
  1. Liste di attesa alla scuola dell’infanzia

Le domande di iscrizione vengono tutte accettate con riserva, ai fini di quanto di seguito  indicato.

Per la scuola dell’infanzia, come previsto dalla CM 22 del 21-12-2015, qualora il numero delle domande di iscrizione fosse superiore al numero dei posti disponibili, hanno precedenza le domande relative a coloro che compiono 3 anni di età entro il 31 dicembre 2016, tenendo anche conto dei criteri di precedenza definiti dal consiglio d’istituto (delibera n. 30 del 13-01-2016):

Gli alunni in lista di attesa potranno iniziare la frequenza in qualsiasi momento dell’anno scolastico, non appena si renda disponibile un posto, nel rispetto del numero massimo di alunni consentiti per legge.

La formazione della lista di attesa avverrà attraverso l’inserimento di tutti gli alunni iscritti. Saranno ammessi a frequentare gli alunni che nell’ordine abbiano i seguenti requisiti:

  1. alunni residenti nel comune di competenza della scuola con vincolo del domicilio;
  2. età (i bambini di 5/4 anni hanno la precedenza rispetto ai bambini di 3 anni)
  3. alunni con nucleo familiare composto da un solo adulto e con un fratello/sorella già frequentante una scuola dello stesso Istituto
  4. alunni con nucleo familiare composto da un unico genitore
  5. alunni con genitori che lavorano entrambi e con un fratello/sorella già frequentante una scuola dell’ISA 19;
  6. alunni con genitori che lavorano entrambi. (delibera n. 30 del 13 gennaio 2016)

In caso di parità di condizioni, si ricorrerà all’estrazione a sorte tra coloro che risultano in coda alla graduatoria. L’estrazione è pubblica, avverrà in data da comunicare alla famiglie che potranno presenziare.

Gli alunni già frequentanti hanno la precedenza su tutti gli altri.I bambini e le bambine anticipatari, utilmente iscritti, potranno frequentare fin dall’inizio dell’anno scolastico.  Per quanto riguarda gli anticipi  nella scuola dell’infanzia, considerato il carattere sperimentale dell’anticipo, preso atto della necessità di predisporre ambienti adeguati e particolari cure gli alunni anticipatari, questi ultimi potranno frequentare le scuole dell’infanzia una volta soddisfatte le seguenti condizioni:

1) disponibilità dei posti

2) accertato esaurimento delle liste d’attesa

3) disponibilità dei locali e dotazioni idonee e di personale (docenti e collaboratori in numero sufficiente) tali da poter rispondere alle specifiche esigenze dei bambini anticipatari

4) disponibilità dei comuni a garantire eventuali adeguamenti

5) in relazione al numero degli iscritti per sezione, alla data del 30 agosto, sono ammessi alla frequenza:

– nessun bambino in anticipo nelle sezioni con un numero di iscritti superiore a 25 (compreso degli anticipi);
– due bambini in anticipo nelle sezioni con un numero di iscritti da 20 a 23 (comprensivi degli anticipi);
– tre bambini in anticipo nelle sezioni con un numero di iscritti da 15 a 19 comprensivi degli anticipi,

6) nel caso le domande siano in numero superiore ai posti disponibili i bambini anticipatari saranno inseriti qualora si liberassero posti per ordine di età;

7) i bambini anticipatari dovranno altresì dimostrare una capacità effettiva di permanenza a scuola in modo sereno: questa verrà valutata dal consiglio di intersezione (componente insegnati) su una frequenza di almeno 3 settimane;

8) i bambini anticipatari verranno inseriti a settembre come quelli esordienti con le modalità di frequenza graduale proprie del periodo di accoglienza;

9) il mancato inserimento di un bambino non autonomo permetterà l’inserimento del successivo in base alla graduatoria;

10) la permanenza a scuola fino al compimento del terzo anno d’età sarà limitata al solo turno antimeridiano (mensa esclusa);

11) la frequenza per l’intera giornata sarà valutata dal consiglio di intersezione (componente insegnanti);

12) i bambini anticipatari saranno inseriti nelle sezioni omogenee per età laddove sussistano

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14.Regole di comportamento in caso di sciopero

Ai sensi della legge 12 giugno 1990 n. 146, l’istruzione è considerata servizio pubblico essenziale, con particolare riferimento all’esigenza di assicurare la continuità dei servizi delle scuole, nonché lo svolgimento degli scrutini finali e degli esami.

Nell’ambito dei servizi pubblici essenziali, sono da assicurare, in caso di sciopero, le seguenti prestazioni indispensabili:

  • attività, dirette e strumentali, riguardanti lo svolgimento degli scrutini e delle valutazioni finali;
  • attività, dirette e strumentali, riguardanti lo svolgimento degli esami finali, con particolare riferimento agli esami conclusivi dei cicli di istruzione nei diversi ordini e gradi del sistema scolastico;
  • vigilanza sui minori durante i servizi di refezione, ove funzionanti, nei casi in cui non sia possibile una adeguata sostituzione del servizio;
  • Per quanto concerne l’accoglienza e la vigilanza si precisa che gli alunni che si presentano a scuola non accompagnati (per le scuole secondarie di I° grado) o che usufruiscono del servizio di trasporto scolastico (per tutte le scuole), devono essere comunque accolti, tranne l’eventualità in cui non sia possibile in alcun modo procedere all’apertura del plesso per mancanza totale del personale in servizio. Si ribadisce che, in caso di sciopero, sia il personale docente sia il personale collaboratore scolastico hanno il dovere di vigilare su tutti gli alunni presenti nella scuola rientrando tale servizio tra le misure idonee a garantire i diritti essenziali dei minori (Parere del Consiglio di Stato del 27/01/1982). A tale riguardo la normativa vigente (art. 2047 e art. 2048 c.c., art. 61 della L. 11/7/80, n. 312) non prevede alcuna distinzione tra i vari ordini di scuola.
  • Per quanto attiene alla giustificazione relativa all’assenza in caso di sciopero, sarà obbligatorio produrla soltanto nel caso in cui l’insegnante della prima ora di lezione sia presente.
  • vigilanza degli impianti e delle apparecchiature, laddove l’interruzione del funzionamento comporti danni alle persone o alle apparecchiature stesse;
  • adempimenti necessari per assicurare il pagamento degli stipendi;

Il dirigente scolastico inviterà tutti coloro che intenderanno aderire agli scioperi a darne tempestiva comunicazione. La comunicazione ha carattere volontario, ma non è successivamente revocabile.

Nel caso pervengano tali comunicazioni, questo ufficio valuterà l’entità della riduzione del servizio scolastico e la conseguente possibile organizzazione di forme sostitutive di erogazione del servizio, dandone comunicazione alle famiglie almeno 5 giorni prima dell’effettuazione dello sciopero. I docenti dovranno far pervenire tempestivamente alle famiglie degli alunni queste comunicazioni del dirigente.

In ogni caso (salvo che in assoluta certezza di non effettuazione dello sciopero) i docenti sono tenuti a compilare e far trascrivere sul diario degli alunni (o fotocopiare) la comunicazione dello sciopero sul modulo dell’ufficio di segreteria.

È fatto obbligo ai docenti di assicurarsi che tutte le famiglie abbiano ricevuto e sottoscritto per conoscenza tale modulo.

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15.Regole di comportamento in caso di assemblea sindacale

• Le assemblee sindacali convocate dalle R.S.U. sono regolate dal contratto integrativo d’Istituto.
• La dichiarazione di adesione alle assemblee sindacali è obbligatoria e deve pervenire all’ufficio di segreteria almeno 3 giorni prima dell’assemblea stessa.
• In caso di assemblea sindacale in orario di lavoro, sarà cura dei docenti compilare e far scrivere sul diario degli alunni (o fotocopiare) un apposito avviso sui moduli predisposti dall’ufficio di segreteria.
• È fatto obbligo ai docenti di assicurarsi che tutte le famiglie abbiano ricevuto e sottoscritto per conoscenza tale modulo.

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16.Visite guidate e viaggi di integrazione culturale

Il dirigente scolastico è delegato ad autorizzare le visite guidate di un solo giorno, limitatamente alle seguenti tipologie:

Scuola dell’infanzia: visite guidate nell’ambito del comune o di comuni limitrofi;
Scuola primaria e secondaria: visite guidate nell’ambito della provincia.

Le visite di istruzione fuori provincia vengono proposte dai docenti e approvate dal consiglio di classe previa verifica della disponibilità del numero richiesto di accompagnatori.

Per tutte le visite guidate e i viaggi d’istruzione, il rapporto alunni–adulti deve essere il seguente:

SCUOLA DELL’INFANZIA: 8 alunni – 1 adulto.

SCUOLA PRIMARIA: 10 alunni – 1 adulto;

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: 15 alunni – 1 adulto.

I docenti si organizzano per garantire il miglior rapporto numerico minori-adulti. Inoltre possono essere coadiuvati nella vigilanza dai collaboratori scolastici che si rendano disponibili.

Per la scuola primaria, il rapporto numerico alunni–adulti in caso di utilizzo di mezzi di trasporto pubblici, potrà essere incrementato del 10-20% su richiesta dei docenti, laddove intercorrano condizioni particolarmente favorevoli (brevità del percorso, orari coincidenti con i periodi giornalieri di minor utilizzo dei mezzi pubblici, tipo di destinazione).

Per gli alunni diversamente abili il rapporto dovrà essere il seguente:

01 alunno – 1 docente di sostegno per la scuola dell’infanzia (o docente di sezione o collaboratore scolastico);

02 alunni – 1 docente di sostegno per la scuola primaria e secondaria di 1° grado (o docente di  classe o collaboratore scolastico)

Le richieste di autorizzazione per le visite guidate sopra indicate, potranno essere inoltrate anche via e-mail (scuole@istruzione.it), almeno 5 giorni di anticipo e dovranno indicare: data programmata, luogo di destinazione, scuole e classi partecipanti, numero totale degli alunni e degli accompagnatori.

Le regole principali a cui attenersi sono le seguenti:

  • I viaggi di istruzione e le visite guidate che non rientrino in quelle stabilite dal comma 1 della presente delibera, devono essere preventivamente autorizzate dal consiglio di istituto. Di norma, le domande devono essere presentate almeno 45 giorni prima della data prevista per il viaggio d’istruzione o la visita guidata. La domanda, indirizzata al presidente del consiglio d’istituto dovrà essere corredata dai seguenti documenti:
  • classi partecipanti e numero complessivo degli alunni
  • elenco nominativo degli alunni distinto per classe
  • numero complessivo, elenco nominativo e qualifica degli accompagnatori
  • meta della visita (luogo, provincia e comune)
  • data prevista
  • recapito telefonico del luogo di pernottamento, per i viaggi d’istruzione di più giorni.
  • mezzo di trasporto utilizzato (specificando se riservato o meno alla scuola)
  • programma dettagliato del viaggio (ora prevista per la partenza e per il rientro, percorsi a/r, orari, soste, visite, ecc.)
  • finalità educativo–didattiche
  • quota di partecipazione prevista a carico degli alunni
  • parere favorevole espresso dal consiglio di classe/Interclasse/intersezione
  • per i viaggi d’istruzione e le visite guidate, comprese quelle connesse ad attività sportive, che richiedano l’uso di un mezzo di trasporto, deve essere acquisito l’assenso scritto dei genitori degli alunni, che dovrà essere conservato. Le autorizzazioni dei genitori potranno essere acquisite anche successivamente all’invio delle domande di autorizzazione al consiglio d’istituto
  • per le uscite sul territorio, comprese quelle connesse ad attività sportive, che non richiedano l’uso del mezzo di trasporto deve essere acquisito un unico consenso scritto dei genitori, valevole per tutto l’anno scolastico. Le dichiarazioni dei genitori devono essere conservate. Le uscite sul territorio non richiedono autorizzazione.
  • Nella scuola secondaria di primo grado le uscite sul territorio devono essere sottoposte all’approvazione del consiglio di classe
  • La partecipazione dei singoli alunni a gare sportive ed eventi sportivi e/o musicale e/o artistici dovrà essere subordinata a un rendimento scolastico sufficiente e/o autorizzata dal consiglio di classe
  • i viaggi nell’ultimo mese di lezioni sono consentiti, di norma, per le attività sportive
  • il personale scolastico e gli alunni partecipanti ai viaggi d’istruzione sono coperti dall’assicurazione scolastica.

É fatto obbligo assicurare la partecipazione di almeno due terzi degli studenti componenti le singole classi coinvolte.

Di norma le spese di viaggio degli alunni sono a carico degli utenti. In casi di particolare disagio economico della famiglia le spese possono essere sostenute dall’Istituto, in tutto o in parte, limitatamente alle disponibilità economiche. Qualora non siano disponibili i fondi necessari, l’Istituto può disporre di ripartire i costi per tutti i partecipanti, garantendo l’assoluta riservatezza del destinatario.

Le viste guidate e i viaggi d’istruzione che si svolgono all’interno della provincia con autobus riservati saranno affidati alla ditta di trasporti che si aggiudica la gara annualmente indetta dall’Istituto. In attesa dei risultati della gara, le visite guidate verranno effettuate con mezzi di trasporto ATC.

Per le visite guidate e i viaggi d’istruzione che si svolgano oltre il territorio provinciale, sarà indetta gara a trattativa privata con inviti rivolti ad almeno tre agenzie di viaggio o ditte di autotrasporto. Le agenzie partecipanti dovranno assicurare di essere in possesso di licenza di categoria A-B. Le ditte di autotrasporto dovranno produrre la documentazione attestante tutti i requisiti prescritti dalla legge in relazione all’automezzo usato.Tra le ditte partecipanti, verrà scelta quella che garantisce la maggior convenienza economica.

Per le visite guidate e i viaggi d’istruzione da effettuarsi con il treno, non necessitando alcuna gara, saranno le scuole a contattare direttamente le FFSS.

Per quanto non esplicitamente previsto dal regolamento, valgono le norme generali stabilite dalla vigente normativa sull’argomento.

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 17.Utilizzo locali scolastici

Il Consiglio d’Istituto può autorizzare l’utilizzo degli edifici e delle attrezzature fuori dall’orario scolastico per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile. L’autorizzazione anche a privati dovrà prevedere la stipula di convenzioni. Qualora sia l’ente Locale proprietario dell’edificio a richiedere, per sé o per altri, l’utilizzo dei locali dovrà fare formale richiesta all’Istituto.

Nella convenzione dovranno essere stabiliti: i soggetti responsabili privati o pubblici che richiedendo l’utilizzo degli edifici si assumono la responsabilità di quanto viene dato in disponibilità, qualora vi siano spese per personale, pulizie, consumo di materiali ed energie (acqua, luce, riscaldamento), impiego di servizi strumentali (fotocopie, ecc..) esse non potranno essere in nessun caso a carico della scuola. Ogni concessione che preveda l’uso di materiali ed energie (acqua, luce, riscaldamento) di pertinenza dell’ente locale dovrà prevedere l’assenso dello stesso. Nella convenzione verranno anche stabilite le modalità di corresponsione di contributi per l’utilizzo degli edifici e delle attrezzature che il richiedente dovrà all’Istituto e che potranno configurarsi in oneri monetari e/o in offerta di materiale ed attrezzature.

Il consiglio d’istituto delega il dirigente scolastico ad autorizzare l’utilizzo dei locali nei limiti di quanto sopra indicato.

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 18.Beni mobili ed immobili

a. Edifici scolastici. Aule, spazi comuni e laboratori

All’inizio di ogni anno scolastico i docenti di ogni plesso dovranno concordare la distribuzione delle aule, gli spazi e i locali da utilizzare per la costituzione dei laboratori.

Nell’assegnazione dei locali, particolare attenzione andrà prestata alla presenza di alunni diversamente abili, per evitare il più possibile la presenza di barriere architettoniche nell’accesso ai locali da loro utilizzati.

I collaboratori scolastici hanno il compito di preservare l’igiene dei locali della scuola, compresi i servizi igienici, la refezione e le aule di laboratorio.

I docenti dovranno verificare che gli alunni, alla fine delle lezioni, lascino in ordine aule e arredi.

b. Strumentazioni didattiche degli alunni

Acquisti dei materiali scolastici da parte degli alunni

  • I docenti, nell’indicare i materiali da far acquistare agli alunni, dovranno prendere in considerazione anche il costo di tali materiali, consigliando l’acquisto dei soli strumenti indispensabili.
  • I genitori sono tenuti a procurare i materiali indicati dai docenti e a verificare che i figli li portino a scuola quando loro indicato; nel caso in cui, dopo una settimana dall’avviso, un alunno non abbia portato a scuola l’occorrente, verranno convocati i genitori tramite avviso sul diario e il fatto verrà notificato sul registro di classe.
  • È assolutamente vietato indicare le ditte produttrici dei materiali da acquistare, fatto salvo il caso di materiali prodotti o commercializzati in esclusiva da una sola azienda.
  • In caso di richiesta di spesa elevata (superiore a 10 euro ad alunno) il docente dovrà chiedere l’autorizzazione del dirigente

Conservazione dei materiali scolastici degli alunni

  • Gli alunni devono rispettare i propri materiali e quelli dei compagni.
  • I genitori degli alunni sono tenuti a controllare che i materiali portati a scuola dai propri figli siano funzionali alle attività didattiche.
  • L’Istituto non assume alcuna responsabilità per gli strumenti didattici o personali degli alunni, se non in caso comprovato di dolo o colpa grave da parte degli operatori dell’Istituto stesso.

c. Dotazioni di materiali didattici per le scuole

Attrezzature didattiche

  • Il materiale didattico (libri, strumenti musicali,…) informatico e audiovisivo (video proiettori, tablet, notebook, macchina fotografica…) in dotazione nella scuola è a disposizione degli insegnanti per il relativo uso.
  • Gli insegnanti che utilizzano il materiale didattico, informatico, audiovisivo ne sono responsabili e sono tenuti, dopo l’uso, a riporlo dove solitamente collocato.
  • Le apparecchiature devono essere custodite dal personale docente appositamente incaricato o, in assenza di incarichi specifici, dal docente responsabile di plesso, che se ne renda garante.
  • La pulizia dei materiali didattici, informatici e audiovisivi spetta ai collaboratori scolastici.
  • Il riordino di tale materiali è affidato alla responsabilità dei docenti e degli alunni che dovranno collaborare con il personale non docente per mantenere ordinati i locali dell’edificio.
  • I collaboratori scolastici dovranno coadiuvare i docenti nella predisposizione dei materiali necessari all’espletamento delle attività didattiche e alla sistemazione degli arredi.
  • I materiali audiovisivi, informatici e didattici in genere, trasportabili potranno essere utilizzati anche fuori dalla scuola, ma dovranno essere presi in consegna da un docente. Tale prestito dovrà essere registrato su un apposito quaderno e controfirmato dal docente stesso, sia alla consegna che alla riconsegna del materiale in uso.
  • Ogni scuola dovrà conservare e aggiornare annualmente l’elenco del materiale in conto capitale assegnato al plesso.
  • Le scuole che hanno in gestione una fotocopiatrice noleggiata dall’Istituto, dovranno garantire la buona conservazione dello strumento. Ogni docente, ogni volta che farà delle fotocopie, in un apposito modulo ne indicherà il numero e la classe per le quale le ha fatte.

    Procedure per l’acquisto dei materiali di facile consumo e in conto capitale
  1. I docenti dovranno formulare le richieste su appositi moduli indicando, per quanto possibile, tutti i dati relativi al materiale richiesto (marca, modello, caratteristiche tecniche, catalogo di riferimento, ecc.).
  2. Il consiglio di istituto procede a individuare, in base alla procedura indicata dal DI 28 maggio 1975 e successive modifiche, l’azienda fornitrice destinataria del contratto d’acquisto.
  3. La somma che il consiglio di istituto destinerà per l’acquisto dei beni in conto capitale sarà ripartita in parti uguali tra le scuole dei diversi ordini scolastici, previo accantonamento di circa il 10% della somma totale per acquisti che si rilevino necessari nel corso dell’anno scolastico.

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 19.Sicurezza sui luoghi di lavoro

a. Sicurezza degli edifici

L’Istituto si impegna a intervenire nei confronti dei comuni affinché pongano in atto tutte le iniziative e gli interventi necessari a garantire la salute e la sicurezza degli ambienti, che devono essere adeguati a tutti gli studenti e ai lavoratori, anche a quelli diversamente abili

In ogni locale della scuola, devono essere esposti:

  • gli indicatori delle vie di fuga,
  • la mappa dell’edificio con l’indicazione del locale in cui ci si trova;
  • le regole di comportamento in caso di incendio, terremoto o per altri eventi che richiedano un abbandono immediato dell’edificio;
  • in prossimità del telefono deve essere esposto l’elenco dei numeri telefonici da utilizzare in caso di pericolo;
  • ogni anno, in tutte le scuole, si devono svolgere le esercitazioni di evacuazione dell’edificio in caso di incendio o terremoto;
  • ogni anno il dirigente scolastico nomina i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza. L’incarico inizia dal giorno in cui si riceve l’ordine di servizio e dura fino alla nomina di un altro incaricato. L’incarico può essere rinnovato per più anni.
  • In ogni edificio è conservato un documento contenente:
    • una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
    • l’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale;
    • il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
  • I responsabili di plesso dovranno segnalare tempestivamente alla direzione eventuali situazioni di pericolo e provvedere immediatamente a porre in sicurezza i lavoratori e gli alunni, anche vietando provvisoriamente l’utilizzo dei locali nei quali sia ravvisabile una situazione di pericolosità, o delle attrezzature causa di detto pericolo.
  • Al termine di ogni anno scolastico i docenti responsabili di plesso invieranno alla direzione un elenco dei lavori necessari nell’edificio, sia in relazione a eventuali situazioni di pericolosità, sia in relazione a interventi necessari per garantire l’igiene e la salute degli alunni e del personale.

Somministrazione dei farmaci.

  • È consentita la somministrazione di farmaci durante l’orario scolastico solo nei casi in cui sia indispensabile per tutelare il diritto allo studio, la salute e il benessere degli alunni.
  • La somministrazione di farmaci non deve richiedere il possesso di cognizioni specialistiche di tipo sanitario, né l’esercizio di discrezionalità tecnica da parte dell’adulto.
  • La dirigente verificherà la presenza nella scuola di locali idonei alla conservazione e alla somministrazione del farmaco, la disponibilità degli operatori scolastici in servizio (docenti e/o collaboratori scolastici) a somministrare farmaci e il loro possesso di attestato di pronto soccorso.
  • Qualora nella scuola non siano presenti locali idonei, non vi sia personale disponibile alla somministrazione o non vi siano i requisiti professionali necessari a garantire l’assistenza sanitaria, la dirigente scolastica verificherà la possibilità di stipulare accordi o convenzioni con soggetti istituzionali del territorio.
  • In mancanza delle condizioni sopra descritte comunicherà l’impossibilità della somministrazione alla famiglia e al sindaco del comune di residenza dell’alunno.
  • Nel caso ci siano le condizioni per la somministrazione il personale docente e/o ATA, prima di somministrare il farmaco, dovrà seguire scrupolosamente e rigorosamente le seguenti disposizioni:
    • invitare la famiglia a presentare alla direzione dell’istituto una richiesta scritta di somministrazione di farmaci in orario scolastico, allegando un certificato medico attestante lo stato di malattia dell’alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere, l’indicazione per la conservazione, le modalità e i tempi di somministrazione, la posologia e la descrizione dettagliata dei sintomi che dovranno manifestarsi prima dell’assunzione;
    • attendere che la direzione dell’Istituto invii alla scuola interessata l’autorizzazione a somministrare il farmaco;
    • in ogni caso, prima della somministrazione, i docenti dovranno cercare di avvisare la famiglia telefonicamente e, se possibile, far intervenire un genitore.
  • I genitori che hanno fatto richiesta di somministrare farmaci al loro figlio/a dovranno impegnarsi a essere sempre reperibili telefonicamente.
  • Non è prevista la somministrazione di farmaci per terapie periodiche che comportino l’uso di medicine durante il tempo di permanenza a scuola. In questo caso i genitori o un adulto da loro delegato per iscritto potranno accedere ai locali scolastici per il tempo necessario alla somministrazione del farmaco. Anche per questi casi è necessario il certificato medico che attesti l’assoluta necessità della somministrazione nelle ore scolastiche.

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 20.Piano triennale dell’offerta formativa

Il collegio dei docenti aggiorna annualmente, entro la fine del mese di ottobre, il piano triennale dell’offerta formativa. In tale piano sono indicati:

  • le finalità dell’Istituto
  • i criteri generali di metodologia e didattica
  • l’organizzazione generale dell’Istituto
  • gli incarichi individuali
  • il curricolo
  • i progetti di arricchimento formativo
  • i progetti di recupero, sostegno e prevenzione della dispersione scolastica
  • i progetti per gli alunni diversamente abili
  • il curricolo autonomo facoltativo (tempo prolungato e arricchimento dell’offerta formativa in orario extrascolastico)
  • il piano di miglioramento

a. La programmazione didattica

Entro 30 giorni dall’inizio delle attività didattiche, ogni scuola predispone un documento di programmazione contenente:

  • La programmazione didattica di ogni docente per i campi di esperienza, ambiti disciplinari o materia/e d’insegnamento con indicazione degli obiettivi in ordine alle competenze da far raggiungere agli alunni.
  • La programmazione didattica degli obiettivi che per la loro natura interdisciplinare, sono comuni a tutti i campi di esperienza o discipline.
  • Le eventuali attività di ampliamento dell’offerta formativa per classe e/o in continuità con scuole di altro ordine scolastico.
  • Le modalità di attuazione delle attività di recupero delle difficoltà di apprendimento e i docenti in esse impegnati.
  • La durata temporale delle attività sopra indicate.
  • L’organizzazione oraria della scuola.
  • Gli strumenti e le strategie di controllo, monitoraggio e verifica delle attività svolte. 

b. I progetti didattici

I progetti attuabili dall’Istituto hanno come finalità l’arricchimento dell’offerta formativa e possono essere di diverse tipologie:

  1. progetti annuali
  2. progetti pluriennali
  3. progetti di arricchimento formativo in orario scolastico
  4. progetti di arricchimento formativo in orario opzionale

I progetti di arricchimento o ampliamento dell’offerta formativa che si svolgono all’interno dell’orario scolastico saranno occasione di arricchimento formativo degli alunni in ambiti e campi di esperienza già previste dai rispettivi orientamenti e programmi. Tali progetti saranno finanziati solo se richiederanno prestazioni aggiuntive, oltre l’orario di lavoro, da parte dei docenti.

I progetti possono assumere carattere di particolare complessità qualora prevedano attività di rete tra scuole di diverso ordine scolastico, interazione con enti e associazioni territoriali o attività comuni tra le scuole dell’istituto

Pertanto i progetti potranno avere le seguenti caratteristiche:

Progetti finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa di particolare complessità presentati dalla rete di  scuole di cui l’istituto fa parte o con enti territoriali.

Progetti finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa che prevedano attività comuni fra scuole diverse dell’Istituto.

Progetti finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa che prevedano attività per classi aperte e interventi di una pluralità di docenti.

Progetti finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa che prevedano interventi di una pluralità di docenti della stessa classe

Progetti finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa presentati e/o attuati da docenti  per più classi della stessa scuola o di scuole diverse.

Le attività di approfondimento del curricolo del singolo docente, all’interno delle proprie classi, non rientrano tra i progetti da finanziare con il fondo d’istituto.

Il curricolo autonomo obbligatorio costituisce parte integrante del P.T.O.F. e deve realizzarsi prioritariamente all’interno dell’orario di lavoro dei docenti. 

Qualora per la sua realizzazione non siano sufficienti le ore recuperate attraverso la flessibilità oraria settimanale o la compensazione tra le discipline previste dagli attuali programmi (entro il 15 per cento del relativo monte ore annuale), i docenti potranno chiedere di accedere al fondo d’istituto per la retribuzione delle necessarie ore aggiuntive di insegnamento.

Tutti i progetti presentati al collegio dei docenti devono essere approvati dal consiglio di classe, interclasse o intersezione competente.

Tutti i progetti approvati dal collegio dei docenti, dovranno essere coerenti con le finalità educative dell’Istituto indicate nel P.T.O.F.

c. Progetti pluriennali

I progetti pluriennali possono essere: di scuola, dell’Istituto o di rete.

Ogni anno il collegio dei docenti conferma la partecipazione ai progetti pluriennali, apportando le variazioni e gli aggiustamenti necessari.

d. Progetti di rete

Per la realizzazione dei progetti di rete l’Istituto si impegna ad attivare intese e accordi con enti pubblici e/o privati e altri istituti scolastici.

Gli accordi saranno finalizzati:

  • a promuovere iniziative  indirizzate agli alunni di carattere culturale, ricreativo, sportivo e di turismo scolastico;
  • a promuovere attività di aggiornamento, formazione e sperimentazione.

e. Criteri per la presentazione e la realizzazione dei progetti

Tutti i progetti andranno presentati di norma entro la metà del mese di ottobre.

Ogni progetto dovrà essere presentato sull’apposito modulo.

Tutti i progetti dovranno essere approvati dal consiglio di classe/interclasse/intersezione.

Ogni progetto dovrà indicare:

  1. la durata complessiva (annuale o pluriennale), il numero delle ore complessive, numero di alunni e classi interessate, il numero delle ore per cui si chiede una retribuzione;
  2. il nominativo dei docenti interessati con il numero delle ore per docente, suddivise in:
    • n° delle ore aggiuntive funzionali all’insegnamento calcolate forfettariamente
    • n° delle ore aggiuntive di insegnamento;
      1. il nominativo dei collaboratori scolastici coinvolti con il numero delle ore richieste, suddivise in:
        n° ore retribuite come intensificazione in orario di lavoro
        n° ore retribuite come straordinario;
      2. il programma annuale (obiettivi generali e specifici, piano dettagliato delle attività, organizzazione del lavoro, forme di monitoraggio e verifica).

f. Procedure per l’approvazione dei progetti

I progetti dovranno essere presentati utilizzando specifici moduli predisposti.

Il consiglio di classe/intersezione/interclasse esprime motivato parere sui progetti che dovranno essere approvati dal collegio dei docenti e dal consiglio di istituto, per quanto di competenza.

Ogni docente che partecipa ai progetti dovrà indicare il numero delle ore aggiuntive di insegnamento e funzionali all’insegnamento che prevede di effettuare. A conclusione del progetto ogni docente dovrà comunicare alla direzione le ore aggiuntive effettivamente svolte.

g. Compiti dei responsabili dei progetti

Ogni progetto deve avere un responsabile.

Il responsabile provvede, a inizio d’anno, all’invio del progetto e alla compilazione del modulo generale di presentazione.

Deve inoltre inviare una relazione al dirigente scolastico a conclusione del progetto dove dovrà indicare il programma attuato, le ore aggiuntive funzionali e di insegnamento effettivamente svolte dai docenti o da personale esterno. Lo staff di direzione svolge una funzione di controllo sulla qualità dei progetti.

h. Assegnazione incarichi di collaborazione con personale esterno

Per attivare i progetti previsti dal P.T.O.F. il dirigente scolastico invita prioritariamente il personale dell’istituto a effettuare le ore aggiuntive di insegnamento o funzionali all’insegnamento necessarie, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili.

Quando non sia possibile individuare personale disponibile o con competenze specifiche necessarie al progetto da attuare, si procede alla stipula di contratti con personale esterno.

Le collaborazioni potranno avere varie tipologie relative alle necessità del circolo:

  • per la  formazione e l’aggiornamento
  • per attività didattiche specifiche che necessitano di professionalità assenti nel  circolo
  • per consulenza e assistenza

Il personale destinatario dei contratti di collaborazione dovrà possedere i titoli e i requisiti professionali e personali previsti per le attività da svolgere attestati da titoli di studio o curriculum professionale e, dato che tali incarichi presuppongono un rapporto di fiducia, saranno privilegiati coloro che hanno già collaborato con la scuola con reciproca soddisfazione.

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